5 film per 5 città italiane
In questo video ti porto in un viaggio cinematografico attraverso cinque città italiane - Milano, Torino, Venezia, Roma e Palermo - raccontate attraverso i capolavori del cinema italiano che le hanno rese immortali.
Dai un'occhiata al mio corso di livello avanzato "Dentro l'Italia, in italiano"
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Non vedi l’ora di partire per l’Italia e di fare il viaggio lungo la Penisola che hai sempre sognato? Oppure hai già visitato l’Italia e non vedi l’ora di tornarci?
Nell’attesa che il tuo sogno diventi realtà, ti propongo di venire con me in un viaggio virtuale, un viaggio in cinque tappe, che ti farà apprezzare ancora di più cinque tra le più importanti città italiane. In che modo? Immergendoti nelle immagini di cinque film fondamentali nella storia del cinema italiano, che hanno portato queste città all’attenzione del pubblico non solo italiano, ma anche internazionale. Molti di voi mi chiedono spesso quali film guardare in italiano: ecco, questi sono cinque titoli che non puoi perderti se vuoi conoscere meglio l’Italia.
Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club
Ah, io mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano, un canale per chi impara l’italiano. Attiva i sottotitoli se ne hai bisogno; ricorda, poi, che la trascrizione integrale è sul mio sito, podcastitaliano.com, e anche, che ho preparato un PDF che accompagna il video e che potrai usare durante la visione. Nel PDF troverai consigli di visione che in questo video non abbiamo tempo di menzionare; ma troverai anche molti materiali di lettura aggiuntivi legati ai film di cui ti parlerò. Dunque ti consiglio davvero di scaricarlo, perché è una miniera d’oro. Ti lascio il link in descrizione, ma puoi anche scansionare questo codice QR.
Il nostro itinerario cinematografico ci porterà dal Nord al Sud dell’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, passando per il Piemonte, il Veneto e il Lazio, regioni che forse già conosci o di cui hai già sentito parlare. Le città che visiteremo, e che guarderemo con gli occhi dei grandi registi che le hanno rese immortali nei loro film, sono, nell’ordine: Milano, Torino (la mia Torino!), Venezia, Roma e Palermo. Importanti centri urbani che vedrai in un modo del tutto nuovo, con uno sguardo lontano da quello delle guide turistiche e dei depliant delle agenzie di viaggio. Pronti, partenza, via!
Milano: Rocco e i suoi fratelli (1960), Luchino Visconti
Questo classico del cinema neorealista italiano è un dramma familiare ambientato nell’Italia del dopoguerra, che racconta la storia dell’emigrazione della famiglia Parondi dal Sud al Nord Italia, in cerca di un futuro migliore. Dopo la morte del marito, Rosaria Parondi si trasferisce infatti a Milano, con i suoi cinque figli (è il numero di questo video, 5!): Simone, Rocco, Vincenzo, Ciro e Luca. La metropoli industriale appare inizialmente come una terra di grandi speranze e opportunità, ma ben presto si rivela, al contrario, un luogo ostile, segnato da esperienze di povertà, alienazione e disgregazione morale.
Il film segue in particolare le vicende di due dei cinque fratelli: Simone, mite e idealista, disposto al sacrificio per la famiglia, e Rocco, un pugile ambizioso, violento e autodistruttivo. Entrambi si innamorano della stessa donna, Nadia, una tormentata prostituta. Da questo triangolo amoroso nascerà una spirale di gelosia, tradimenti e tragedie.
Attraverso la parabola dei Parondi, Visconti racconta il dramma italiano dell’emigrazione interna e la crisi dei valori tradizionali innescata dalla modernizzazione, il conflitto tra progresso da un lato e conservazione delle radici culturali dall’altro. Argomenti di cui, tra l’altro, parliamo a più riprese in Dentro l’Italia, il corso avanzato di Podcast Italiano scritto in collaborazione con lo storico Marco Cappelli, corso che, da un lato, ti insegna le principali strutture linguistiche e grammaticali dell’italiano avanzato, livello C1, e che dall’altro lato, ti mostra, in 14 episodi culturali, come l’Italia è diventata il Paese che è oggi, a partire dalla Seconda guerra mondiale e arrivando ai giorni nostri, e lo fa analizzando i cambiamenti a livello storico, sociale e culturale.
Ti lascio il link in descrizione se vuoi scoprire Dentro l’Italia. Ah, e nel PDF troverai la trascrizione di un’intervista al regista Luchino Visconti, in cui questi descrive il progetto del film, la sua lavorazione, i modelli di ispirazione e lo scopo dell’opera. Ricorda, ad esempio, i numerosi sopralluoghi effettuati a Milano al fine di realizzare in modo puntuale, preciso, la ricostruzione cinematografica della città.
Torino: La donna della domenica, (1975), Luigi Comencini
Questo film, diretto da Luigi Comencini e tratto dall’omonimo romanzo di Fruttero e Lucentini, proprio quest’anno, compie 50 anni. Si tratta di un raffinato giallo ambientato a Torino, città che gioca un ruolo fondamentale nel definire l’atmosfera del film. La storia si apre con l’omicidio di Garrone, un architetto ambiguo e sgradevole; l’arma del delitto è una statua di forma fallica trovata vicino al cadavere. Il caso viene affidato al commissario Santamaria, interpretato dal leggendario Marcello Mastroianni, che nel film recita la parte, anche lui, di un uomo del Sud trapiantato al Nord, un uomo che si muove tra ambienti sociali molto diversi tra loro: i salotti dell’alta borghesia torinese da una parte, e i quartieri popolari della città, dall’altra.
Torino è presentata dal regista come città dall’eleganza fredda e razionale, geometrica e austera, attraversata da tensioni sociali e culturali. Il contrasto tra il centro borghese, con le sue piazze, i suoi portici, i cafè, e le periferie popolari, riflette, da un lato, il conflitto esistente tra i personaggi e dall’altro il contrasto tra apparenza e verità, uno dei temi principali del film.
La donna della domenica è molto più di un poliziesco, molto più di un giallo: è un ritratto amaro della società italiana degli anni ’70, in cui Torino non è solo sfondo, ma specchio dell’anima dei suoi abitanti, incarnazione della distanza tra le classi sociali e simbolo di un mondo in trasformazione.
Nel pdf troverai la trascrizione dell’articolo che il quotidiano italiano (torinese, tra l’altro!) La Stampa ha dedicato al cinquantenario del film il 25 marzo di quest’anno, 2025.
Venezia: Pane e Tulipani (2000), Silvio Soldini
Protagonista di questa commedia romantica è Rosalba Barletta, una casalinga di Pescara, moglie di Mimmo, uomo rozzo oltre che infedele. Durante una gita organizzata in pullman in direzione Paestum, a cui Rosalba partecipa con la sua famiglia, la donna si ritrova dimenticata nell’Autogrill in cui il pullman si era fermato per una breve sosta. Invece di cercare di tornare a casa, Rosalba compie un gesto impulsivo e rivoluzionario da cui dipenderà tutto il suo destino: decide di andare in autostop a Venezia, attratta dal fascino romantico della città lagunare che non ha mai avuto la possibilità di visitare, anche se è sempre stato il suo sogno. Forse è anche il tuo sogno, andare a Venezia. Anche se c’è un po’ troppa gente, troppo turisti. Vabbè, non mi distraggo. Questa scelta segna l'inizio di una trasformazione profonda della protagonista.
Venezia, con i suoi canali silenziosi, le calli misteriose e l’atmosfera sospesa nel tempo, che magari anche tu hai avuto modo di sperimentare, diventa per Rosalba un luogo di rinascita. Lontana dai doveri della vita domestica e da un marito autoritario e patriarcale, Rosalba riscopre se stessa e la possibilità di una nuova esistenza, più felice, come parte di una rete di affetti sinceri e calorosi, una vita che può perfino includere l’amore, un amore molto delicato e rispettoso.
Anche in questo film, Venezia, sospesa tra sogno e realtà, non è solo sfondo, ma vero e proprio personaggio: labirintica e poetica, offre alla protagonista lo spazio mentale ed emotivo per porsi domande sulla propria identità e sulle proprie scelte, diventando così la culla di una libertà che la donna non aveva mai conosciuto prima.
Nel PDF troverai parte di un’intervista alla protagonista Licia Maglietta, che interpreta Rosalba, in cui è interrogata sul tema della parità di genere.
Roma: Caro diario (1993), episodio “In vespa”, Nanni Moretti
Nel primo episodio del film Caro Diario, intitolato "In Vespa", il regista e attore romano Nanni Moretti, nei panni di se stesso, ci accompagna in un vagabondaggio estivo attraverso le strade di Roma a bordo della sua vespa. La città, lasciata deserta dai residenti in vacanza e rallentata dal caldo afoso di agosto, diventa una compagna di viaggio silenziosa e discreta, osservata con occhio poetico ma anche critico.
“Roma nuda”, come canta il poeta Franco Califano in un suo celebre brano, spogliata dal caos quotidiano del traffico e dalla frenesia dei suoi abitanti, si svela in tutta la sua bellezza malinconica. I quartieri, le borgate, le periferie, i monumenti e i palazzi si susseguono come capitoli di un diario urbano. Ogni angolo, visitato a bordo della Vespa, stimola in Nanni riflessioni su temi sociali e personali: il destino del cinema, la trasformazione urbanistica della Capitale, la cultura popolare, la memoria, il lutto.
Lontanissimo dalla retorica da cartolina, Moretti ci mostra una Roma diversa da quella patinata delle immagini turistiche, una Roma più onesta, più sincera, più vera, che non nasconde le sue contraddizioni e ossessioni.
Palermo: I cento passi (2000), Marco Tullio Giordana
Chiudiamo questa serie di consigli cinematografici con un film che ci porta a Sud, a Palermo e nel palermitano. Il biopic racconta la storia di Peppino Impastato, giovane attivista siciliano, giornalista e fondatore di Radio Aut, emittente indipendente e autofinanziata, dai cui microfoni Peppino denunciava con ironia e sagacia, senza mai tralasciare di fare nomi e cognomi, le attività criminali dei mafiosi locali, in particolare quelle di Badalamenti, che abitava a "cento passi" dalla sua casa, da cui il titolo del film, I cento passi.
Per la sua attività politica, Peppino fu assassinato dalla mafia nel 1978. Il suo corpo venne fatto esplodere sui binari della ferrovia per simulare un attentato suicida.
Il film è ambientato principalmente a Cinisi, un piccolo centro alle porte di Palermo. Ciò nonostante, Palermo è evocata costantemente come riferimento ambivalente: da un lato, centro di cultura e resistenza, dall'altro, culla del potere mafioso. Palermo è il luogo in cui Peppino si forma politicamente, frequentando circoli di sinistra e ambienti intellettuali alternativi. È inoltre la città dove Peppino trova rifugio nel momento in cui decide di allontanarsi da una famiglia che è anch’essa criminale, e dal clima opprimente di Cinisi. La Palermo rappresentata nel film assume, pertanto, il valore di uno spazio di emancipazione e possibilità, in contrapposizione al microcosmo familiare mafioso.
Le immagini di Palermo sottolineano il degrado urbanistico, la violenza e il silenzio complice di molti cittadini. Il contrasto tra la vitalità dell’impegno civile di Peppino e l’immobilismo rassegnato dei palermitani sottolinea la difficoltà della lotta alla mafia in un contesto dove l’omertà e la paura sono profondamente radicate. Più che uno sfondo, Palermo è un personaggio collettivo, riflesso delle contraddizioni siciliane.
Se t’interessa saperne di più sulla storia della mafia siciliana, in Dentro l’Italia, appunto, il nostro corso avanzato di lingua e cultura di cui ti parlavo prima, abbiamo dedicato un intero episodio all’argomento, che è uno dei miei preferiti, per quanto l’argomento non sia dei più allegri.
Ed ora voglio sapere: quale dei cinque film di cui ti ho parlato ti ha incuriosito di più? E per quale motivo? Quale di questi hai già guardato, magari? E, in questo caso, fammi sapere: ti è piaciuto, non ti è piaciuto? Fammi sapere, sono curioso. Conosci altri film italiani (o non italiani) ambientati nelle città di cui abbiamo parlato? Che rappresentazione viene fatta di quelle città in quei film?
Aspetto con curiosità i tuoi commenti!
Ora, se vuoi avere dei materiali di lettura extra, ti ricordo che li troverai nel PDF, così come un riepilogo di tutti questi film, ma anche di altri film interessanti per altre città italiane. Avrai un bel po’ di materiale cinematografico da guardare nelle tue prossime serate. Detto questo, alla prossima.
Non vedi l’ora di partire per l’Italia e di fare il viaggio lungo la Penisola che hai sempre sognato? Oppure hai già visitato l’Italia e non vedi l’ora di tornarci?
Nell’attesa che il tuo sogno diventi realtà, ti propongo di venire con me in un viaggio virtuale, un viaggio in cinque tappe, che ti farà apprezzare ancora di più cinque tra le più importanti città italiane. In che modo? Immergendoti nelle immagini di cinque film fondamentali nella storia del cinema italiano, che hanno portato queste città all’attenzione del pubblico non solo italiano, ma anche internazionale. Molti di voi mi chiedono spesso quali film guardare in italiano: ecco, questi sono cinque titoli che non puoi perderti se vuoi conoscere meglio l’Italia.
Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club
Ah, io mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano, un canale per chi impara l’italiano. Attiva i sottotitoli se ne hai bisogno; ricorda, poi, che la trascrizione integrale è sul mio sito, podcastitaliano.com, e anche, che ho preparato un PDF che accompagna il video e che potrai usare durante la visione. Nel PDF troverai consigli di visione che in questo video non abbiamo tempo di menzionare; ma troverai anche molti materiali di lettura aggiuntivi legati ai film di cui ti parlerò. Dunque ti consiglio davvero di scaricarlo, perché è una miniera d’oro. Ti lascio il link in descrizione, ma puoi anche scansionare questo codice QR.
Il nostro itinerario cinematografico ci porterà dal Nord al Sud dell’Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, passando per il Piemonte, il Veneto e il Lazio, regioni che forse già conosci o di cui hai già sentito parlare. Le città che visiteremo, e che guarderemo con gli occhi dei grandi registi che le hanno rese immortali nei loro film, sono, nell’ordine: Milano, Torino (la mia Torino!), Venezia, Roma e Palermo. Importanti centri urbani che vedrai in un modo del tutto nuovo, con uno sguardo lontano da quello delle guide turistiche e dei depliant delle agenzie di viaggio. Pronti, partenza, via!
Milano: Rocco e i suoi fratelli (1960), Luchino Visconti
Questo classico del cinema neorealista italiano è un dramma familiare ambientato nell’Italia del dopoguerra, che racconta la storia dell’emigrazione della famiglia Parondi dal Sud al Nord Italia, in cerca di un futuro migliore. Dopo la morte del marito, Rosaria Parondi si trasferisce infatti a Milano, con i suoi cinque figli (è il numero di questo video, 5!): Simone, Rocco, Vincenzo, Ciro e Luca. La metropoli industriale appare inizialmente come una terra di grandi speranze e opportunità, ma ben presto si rivela, al contrario, un luogo ostile, segnato da esperienze di povertà, alienazione e disgregazione morale.
Il film segue in particolare le vicende di due dei cinque fratelli: Simone, mite e idealista, disposto al sacrificio per la famiglia, e Rocco, un pugile ambizioso, violento e autodistruttivo. Entrambi si innamorano della stessa donna, Nadia, una tormentata prostituta. Da questo triangolo amoroso nascerà una spirale di gelosia, tradimenti e tragedie.
Attraverso la parabola dei Parondi, Visconti racconta il dramma italiano dell’emigrazione interna e la crisi dei valori tradizionali innescata dalla modernizzazione, il conflitto tra progresso da un lato e conservazione delle radici culturali dall’altro. Argomenti di cui, tra l’altro, parliamo a più riprese in Dentro l’Italia, il corso avanzato di Podcast Italiano scritto in collaborazione con lo storico Marco Cappelli, corso che, da un lato, ti insegna le principali strutture linguistiche e grammaticali dell’italiano avanzato, livello C1, e che dall’altro lato, ti mostra, in 14 episodi culturali, come l’Italia è diventata il Paese che è oggi, a partire dalla Seconda guerra mondiale e arrivando ai giorni nostri, e lo fa analizzando i cambiamenti a livello storico, sociale e culturale.
Ti lascio il link in descrizione se vuoi scoprire Dentro l’Italia. Ah, e nel PDF troverai la trascrizione di un’intervista al regista Luchino Visconti, in cui questi descrive il progetto del film, la sua lavorazione, i modelli di ispirazione e lo scopo dell’opera. Ricorda, ad esempio, i numerosi sopralluoghi effettuati a Milano al fine di realizzare in modo puntuale, preciso, la ricostruzione cinematografica della città.
Torino: La donna della domenica, (1975), Luigi Comencini
Questo film, diretto da Luigi Comencini e tratto dall’omonimo romanzo di Fruttero e Lucentini, proprio quest’anno, compie 50 anni. Si tratta di un raffinato giallo ambientato a Torino, città che gioca un ruolo fondamentale nel definire l’atmosfera del film. La storia si apre con l’omicidio di Garrone, un architetto ambiguo e sgradevole; l’arma del delitto è una statua di forma fallica trovata vicino al cadavere. Il caso viene affidato al commissario Santamaria, interpretato dal leggendario Marcello Mastroianni, che nel film recita la parte, anche lui, di un uomo del Sud trapiantato al Nord, un uomo che si muove tra ambienti sociali molto diversi tra loro: i salotti dell’alta borghesia torinese da una parte, e i quartieri popolari della città, dall’altra.
Torino è presentata dal regista come città dall’eleganza fredda e razionale, geometrica e austera, attraversata da tensioni sociali e culturali. Il contrasto tra il centro borghese, con le sue piazze, i suoi portici, i cafè, e le periferie popolari, riflette, da un lato, il conflitto esistente tra i personaggi e dall’altro il contrasto tra apparenza e verità, uno dei temi principali del film.
La donna della domenica è molto più di un poliziesco, molto più di un giallo: è un ritratto amaro della società italiana degli anni ’70, in cui Torino non è solo sfondo, ma specchio dell’anima dei suoi abitanti, incarnazione della distanza tra le classi sociali e simbolo di un mondo in trasformazione.
Nel pdf troverai la trascrizione dell’articolo che il quotidiano italiano (torinese, tra l’altro!) La Stampa ha dedicato al cinquantenario del film il 25 marzo di quest’anno, 2025.
Venezia: Pane e Tulipani (2000), Silvio Soldini
Protagonista di questa commedia romantica è Rosalba Barletta, una casalinga di Pescara, moglie di Mimmo, uomo rozzo oltre che infedele. Durante una gita organizzata in pullman in direzione Paestum, a cui Rosalba partecipa con la sua famiglia, la donna si ritrova dimenticata nell’Autogrill in cui il pullman si era fermato per una breve sosta. Invece di cercare di tornare a casa, Rosalba compie un gesto impulsivo e rivoluzionario da cui dipenderà tutto il suo destino: decide di andare in autostop a Venezia, attratta dal fascino romantico della città lagunare che non ha mai avuto la possibilità di visitare, anche se è sempre stato il suo sogno. Forse è anche il tuo sogno, andare a Venezia. Anche se c’è un po’ troppa gente, troppo turisti. Vabbè, non mi distraggo. Questa scelta segna l'inizio di una trasformazione profonda della protagonista.
Venezia, con i suoi canali silenziosi, le calli misteriose e l’atmosfera sospesa nel tempo, che magari anche tu hai avuto modo di sperimentare, diventa per Rosalba un luogo di rinascita. Lontana dai doveri della vita domestica e da un marito autoritario e patriarcale, Rosalba riscopre se stessa e la possibilità di una nuova esistenza, più felice, come parte di una rete di affetti sinceri e calorosi, una vita che può perfino includere l’amore, un amore molto delicato e rispettoso.
Anche in questo film, Venezia, sospesa tra sogno e realtà, non è solo sfondo, ma vero e proprio personaggio: labirintica e poetica, offre alla protagonista lo spazio mentale ed emotivo per porsi domande sulla propria identità e sulle proprie scelte, diventando così la culla di una libertà che la donna non aveva mai conosciuto prima.
Nel PDF troverai parte di un’intervista alla protagonista Licia Maglietta, che interpreta Rosalba, in cui è interrogata sul tema della parità di genere.
Roma: Caro diario (1993), episodio “In vespa”, Nanni Moretti
Nel primo episodio del film Caro Diario, intitolato "In Vespa", il regista e attore romano Nanni Moretti, nei panni di se stesso, ci accompagna in un vagabondaggio estivo attraverso le strade di Roma a bordo della sua vespa. La città, lasciata deserta dai residenti in vacanza e rallentata dal caldo afoso di agosto, diventa una compagna di viaggio silenziosa e discreta, osservata con occhio poetico ma anche critico.
“Roma nuda”, come canta il poeta Franco Califano in un suo celebre brano, spogliata dal caos quotidiano del traffico e dalla frenesia dei suoi abitanti, si svela in tutta la sua bellezza malinconica. I quartieri, le borgate, le periferie, i monumenti e i palazzi si susseguono come capitoli di un diario urbano. Ogni angolo, visitato a bordo della Vespa, stimola in Nanni riflessioni su temi sociali e personali: il destino del cinema, la trasformazione urbanistica della Capitale, la cultura popolare, la memoria, il lutto.
Lontanissimo dalla retorica da cartolina, Moretti ci mostra una Roma diversa da quella patinata delle immagini turistiche, una Roma più onesta, più sincera, più vera, che non nasconde le sue contraddizioni e ossessioni.
Palermo: I cento passi (2000), Marco Tullio Giordana
Chiudiamo questa serie di consigli cinematografici con un film che ci porta a Sud, a Palermo e nel palermitano. Il biopic racconta la storia di Peppino Impastato, giovane attivista siciliano, giornalista e fondatore di Radio Aut, emittente indipendente e autofinanziata, dai cui microfoni Peppino denunciava con ironia e sagacia, senza mai tralasciare di fare nomi e cognomi, le attività criminali dei mafiosi locali, in particolare quelle di Badalamenti, che abitava a "cento passi" dalla sua casa, da cui il titolo del film, I cento passi.
Per la sua attività politica, Peppino fu assassinato dalla mafia nel 1978. Il suo corpo venne fatto esplodere sui binari della ferrovia per simulare un attentato suicida.
Il film è ambientato principalmente a Cinisi, un piccolo centro alle porte di Palermo. Ciò nonostante, Palermo è evocata costantemente come riferimento ambivalente: da un lato, centro di cultura e resistenza, dall'altro, culla del potere mafioso. Palermo è il luogo in cui Peppino si forma politicamente, frequentando circoli di sinistra e ambienti intellettuali alternativi. È inoltre la città dove Peppino trova rifugio nel momento in cui decide di allontanarsi da una famiglia che è anch’essa criminale, e dal clima opprimente di Cinisi. La Palermo rappresentata nel film assume, pertanto, il valore di uno spazio di emancipazione e possibilità, in contrapposizione al microcosmo familiare mafioso.
Le immagini di Palermo sottolineano il degrado urbanistico, la violenza e il silenzio complice di molti cittadini. Il contrasto tra la vitalità dell’impegno civile di Peppino e l’immobilismo rassegnato dei palermitani sottolinea la difficoltà della lotta alla mafia in un contesto dove l’omertà e la paura sono profondamente radicate. Più che uno sfondo, Palermo è un personaggio collettivo, riflesso delle contraddizioni siciliane.
Se t’interessa saperne di più sulla storia della mafia siciliana, in Dentro l’Italia, appunto, il nostro corso avanzato di lingua e cultura di cui ti parlavo prima, abbiamo dedicato un intero episodio all’argomento, che è uno dei miei preferiti, per quanto l’argomento non sia dei più allegri.
Ed ora voglio sapere: quale dei cinque film di cui ti ho parlato ti ha incuriosito di più? E per quale motivo? Quale di questi hai già guardato, magari? E, in questo caso, fammi sapere: ti è piaciuto, non ti è piaciuto? Fammi sapere, sono curioso. Conosci altri film italiani (o non italiani) ambientati nelle città di cui abbiamo parlato? Che rappresentazione viene fatta di quelle città in quei film?
Aspetto con curiosità i tuoi commenti!
Ora, se vuoi avere dei materiali di lettura extra, ti ricordo che li troverai nel PDF, così come un riepilogo di tutti questi film, ma anche di altri film interessanti per altre città italiane. Avrai un bel po’ di materiale cinematografico da guardare nelle tue prossime serate. Detto questo, alla prossima.



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