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STRANIERI cercano di capire MODI DI DIRE italiani!

July 29, 2021

Trascrizione

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Ciao a tutti. Benvenuti. Adesso non mi vedete perché Davide adesso è solamente una voce fuori campo. Ma sono qui con degli amici che ora si presenteranno. E passo a loro il microfono.

E: Ciao, sono Elissa, non Elisa, dal canale “It’s Elissa, not Alyssa”. Sono una ragazza canadese che vive in Italia, sono ossessionata dall’Italia e dall’italiano. Vivo nelle Marche... basta.

 Trascrizione PDF con glossario audio isolato (PI Club)

Y:   Ciao, sono Yulia, sono russa, vivo a Roma da poco più di tre mesi, insegno la lingua italiana, e anch’io amo l’Italia, anche se con Roma ho un po’ una relazione di amore-odio. Non ho ancora un canale su YouTube, ma la vita è lunga, quindi vediamo.

E: Non si sa mai!

R: Ciao a tutti, sono Raphael e ho un piccolissimo canale che si chiama “Paelogloss” in cui faccio delle registrazioni in delle lingue morte, quindi se siete nerd e vi interessa quel tipo di cosa (meglio: vi interessano queste cose) per favore andate a vedere (meglio: a dargli un’occhiata).

D: E ora mi dovete ridare il telefono perché le mie note sono sul telefono. Però... ok. Bene. [Elissa e Raph si scrocchiano il collo]

E: Bellissimo!

D: E sono qui tra l’altro anche con Sonia, che avete già visto. Quindi direi di partire... non mi ascoltano nemmeno, vedete quanto sono interessati a questo video.

E: È colpa tua che siamo amici adesso!

D: Sonia, che dici, che cosa ti ispira qua nella lista? S:La prima è fantastica, io direi che la prima ci sta

Avere la coda di paglia

D: Ok. Quindi, “avere la coda di paglia”. Qualcuno di voi sa che cosa vuol dire “avere la coda di paglia”? Discutete.

E: Boh?

Y:   Io non conosco l’espressione.

R: No, neanch’io.

E: Io non l’ mai sentita.

D: Sapete cos’è la paglia? E e

R: No

Y:   Sì.

Y:   È il materiale? Che si usa per.. (E: è duro?) fare i “capelli” quelli che si...

D: Capelli? S: Cappelli!

D: Ah, cappelli!

Y:   Cappelli, cappelli!

D: L’importanza delle doppie!

Y:   (quelli) che si portano d’estate.

D: Certo.

D: Questa sembra un po’ paglia, quella gialla... quest’erba gialla sembra un po’ paglia.

E: “Your tail is made of hay”? (traduzione di “hai la coda di paglia” in inglese)

Y:   M-hmm.

E: Perché???

Y:   La mia prima domanda è “perché hai una coda?” È di un animale?

E: Infatti! Io non pensavo... però adesso.

Y:   No, nemmeno io.

D: E oltre ad avere una coda è anche di paglia. Che significa secondo voi?

E: Sei lento.

D: Scusa?

E: Sei lento?

D: No.

Y:   Ma la paglia è qualcosa che prende fuoco facilmente...

Y:   Sei in pericolo?

E: Ah, sei tipo, magari, permaloso? Non so, magari ti...“Like you’re short-fused”, tipo? (“sei irritabile”?)

D: Fuochino, fuochino.

Y:   No, io direi più (che) hai fatto qualcosa di sbagliato e stai per essere scoperto e quindi, non lo so... tu hai rotto un vaso, e...

E: Però devi nasconderlo dai tuoi genitori.

Y:   E i genitori hanno sentito i rumori, sono entrati nella cucina, hanno detto...

E: “Oh, is it like caught red-handed or something?”(“significa “essere colto in flagrante”?)

D: No...

R: Forse è qualcosa tipo “on thin ice”? (“sul filo del rasoio”) Non so nemmeno spiegare in italiano cosa vuol dire.

Y:   Io dicevo piuttosto che è ovvio che se se istato tu a fare qualcosa, ma tu stai cercando di nasconderlo, non è che i genitori sono venuti nel momento in cui...

E: Però han visto qualche prova dopo.

Y:   Sì, e dicono “ma dai, hai la coda di paglia. Non ha senso che nascondi questa cosa”.

E: Per io esempio vado nella cucina, vado a fare un dolce, prendo le gocce di cioccolato, vedo che ne è rimasta la metà, anche se le ho appena aperte, io so che il mio ragazzo le ha mangiate. Questo succede abbastanza spesso.

Y:   Quindi in questo caso secondo la nostra riflessione il ragazzo ha la coda di paglia.

E: Forse. È giusto?

D: La definizione... vai Sonia. S: È quando qualcuno reagisce male a qualche affermazione perché sa di aver combinato qualcosa e ha paura di essere scoperto.

Y:   Si usa più per chiedere, tipo...

D: Sì, quando ti comporti in maniera un po’ sospetta, daidelle giustificazioni strane, perché hai fatto qualcosa che vuoi nascondere e che non vuoi che venga scoperto.

Y:   Ma certo, sono andato a letto presto!

D: Sì, dici cose... dai giustificazioni, dai motivazioni. che non sono richieste magari. S: Ti arrabbi... e non è richiesto e allora ti dicono. “Ah, ma c’hai la coda di paglia?”

D: Quindi... “la coda di paglia”. Prima espressione.

E: Ma perché si dice così? Tipo, perché paglia?

Pagare alla romana

D. Ok. Passiamo alla... [ridono] La seconda espressione che è proprio perfetta per la città in cui ci troviamo è “pagare alla romana”.

R: Non pagare? Forse? [ridono]

D: Sonia, menalo! S: Scusa, eh?!

Y:   Adesso sappiamo che opinione hai dei romani.

E: Sì.

Y:   No, io non credo che significhi “non pagare”, sarebbe bruttino. Però i romani non sono ricchi. S: Ma io me ne vado! [ridono]

D: Abbiamo solo belle parole per i romani!

Y:   Io penso che possa avere a che fare con la modalità in cui pagate quando siete un gruppo di persone che va al ristorante, forse pagare alla romana significa dividere il conto in modo tale da pagare la stessa cifra?

Y:   Grazie!

E: Brava.

R: Come abbiamo fatto ieri sera!

E: Esatto.

Y:   Ah, quindi ieri sera abbiamo pagato alla romana.

D: È la dimostrazione che è proprio giusta come espressione, perché a Torino di solito si dic

E: “Aspetta, tu hai preso questo, questo, calcoliamo, prendila calcolatrice. Qui: ma dividi per quattro e vaff-...” [ridono] S: Certo! Si paga sempre alla romana!

D: A Roma giustamente si paga alla romana.

Dare i numeri

Passiamo alla prossima espressione. Allora, “dare i numeri”.

R: Ho sentito questa espressione, ma non so cosa vuol dire.

D: Discutete!

E: Anch’io l’ho sentito ma non mi ricordo. Dare i numeri...puoi darci un esempio?

D: Secondo me dovete creare voi esempi.

E: Aaaargh. È simile a “spiegare qualcosa”? Dare la prova, o qualcosa del genere?

R: Dare un esempio molto specifico di qualcosa?

D: No. Acqua.

Y:   Dare le statistiche... cioè, mostrare le statistiche.

D: No, anche se è un gioco di parole che si usa molto spesso, (viene fatto) da parte di chi mette delle statistiche e dice “Ah, ora diamo i numeri!”. Che vuol dire in realtà un’altra cosa, quindi è un gioco di parole. S: Dai, un esempio lo puoi dare!

D: “Ma dai i numeri?

E: Eh! Hai detto “ma”!

Y:   Che bell’esempio! [ridono]

Y:   L’intonazione!

R: Un esempio quasi inutile!

E: Puoi dire magari la frase che viene prima?

D: Sonia, tu hai un esempio migliore? S: Sì, ho detto a Luca che non sarei andata alla sua presentazione stasera e lui ha dato i numeri. S:Si può dire?

R: Arrabbiarsi, forse?

E: Si è incazzato. È rimasto deluso.

Y:   Ma di che tipo di numeri si tratta?

D: Numeri del lotto.

E: Non lo so.

D: Dai, dateci una risposta definitiva, di gruppo.

R: Sì, sì sì.

E: Vabbè, quello.

Y:   Sì, va bene, perché io non ho altre idee.

R: “Soglasen” (“d’accordo” in russo).

Y:   Bravo!

D: Si sta caricando la pagina, vogliamo darvi la definizione corretta.

R: Quindi non sai neanche tu, Davide, cosa vuol dire? S: Ci sono un po’... io vedo due interpretazioni.

D: Io l’ho sempre usatA per dire “ma sei pazzo?” Stiamo leggendo una spiegazione diversa. Secondo me sì, una persona che è fuori di testa dà i numeri, una persona che è fuori di testa, che dice un sacco di stupidaggini, che è quasi impazzitA. No? Dà i numeri. S: Eh, “impazzire ”,secondo me è “impazzire”.

R: Questa definizione è un po’ diversa da quella che useresti tu?

D: Forse sì. Ma sai, io spesso mi rendo conto che in realtà alcune di queste espressioni idiomatiche se tu cerchi sul dizionario la definizione è un pochino diversa in realtà (da quella che avresti dato tu). S:È vero, io lo uso anche per esempio un po’ per “arrabbiarsi”. “Ha dato i numeri”. Cioè, “ho detto questa cosa a mia madre e lei ha dato i numeri”.

D: Sì, “è impazzita”, “è uscita di senno”.

R: L’ho detto prima di te.

E: (Avevamo) quasi ragione. Perché noi abbiamo detto “arrabbiato”. S: Però perché vi ho dato un esempio basato su come lo uso io.

Ogni morte di papa

S: Ogni morte di papa. Già che siamo a Roma...

D: Ogni morte di papa.

R: Sì, quest’espressione credo di sapere cosa vuol dire.

D: Possiamo dire “fare qualcosa ogni morte di papa”.

E: Allora, io non l’ho mai sentito, però io ho un’idea. Secondo me è una cosa che non succede spesso per niente, tipo ogni...

Y:   Sì, raramente.

E: Raramente, sì, perché quando muore un papa? Non spessissimo diciamo.

R: In realtà ho sentito già quest’espressione.

E: Io no.

D: Quindi? È la vostra risposta definitiva?

E: Sì.

Y:   Molto raramente.

D: Corretta! Y e

E: Yeee!

D: Che cos’è che fate ogni morte di papa?

R: Parlo italiano.

E: Andare in Canada. Che tristezza. Piango.

Y:   Far le pulizie.

R: [ride] Far le pulizie.

E: No, no. Oddio...

E: Andare in discoteca.

R: Guardare i video di Podcast Italiano.

Y:   Che cattivo che sei, madonna!

D: Dammi qua (il telefono), perché se no lo devo menare.[ridono]

È un altro paio di maniche

Pensavo magari, non so se sei d’accordo, “èun altro paio di maniche”. S: Mmm.

D: Ok, quindi se io ti dico questa cosa...

R: Non sono d’accordo.

D: Tu non hai voce in capitolo, un’altra espressione idiomatica. Se qualcosa è un altro paio di maniche che cosa significa?

Y:   Non ho capito, “hai un altro paio di maniche”?

D: Qualcosa è un altro paio di maniche.

R: Non ha niente a che fare con questo argomento? Tipo, èun’altra cosa?

E: Io pensavo “leggermente più costoso”. Non so perché.

D: Più costoso?

E: Sì. [ride]

Y:   Io (pensavo) più “qualcosa di inutile”. Cioè, hai già un paio di maniche.

E: Qualcosa che non c’entra? Aaah, faccio un video sulle lingue e lui inizia a parlare di “becyyyze” (meme di Renzi). [Raph ride]

E: E io dico “questo è un altro paio di maniche, questo non c’entra nulla. È un altro discorso.

R: Ma perché io? È Davide che dice sempre “Becyyze”.

Y:   Forse è ridondante. Forse abbiamo parlato di questa cosa a lungo e qualcuno continua a parlarne...

D: Quindi “prolisso”.

Y:   Sì, sì.

E: Te (=tu) cosa pensi?

R: Sono d’accordo con te, almeno è ciò che ho pensato, all’inizio, sì, è tipo “non c’entra, non ha niente a che fare”.

E: È un altro discorso.

R: Un altro discorso, può essere. Forse.

D: È un po’ come dire “questo è un altro conto”. Cioè, per esempio, “viaggiare in una città è una cosa, vivere in una città è un altro paio di maniche”. Tutti: Aaaaah.

D: Non è che non c’entra ma è proprio diverso. Come dire “è un altro conto”. Un conto è fare questo, un altro conto è fare quest’altro. È un altro paio di maniche. Però bravi, ve la siete cavata. Altra espressione idiomatica. Voi usate le espressioni idiomatiche quando parlate le lingue straniere?

R: Mai.

E: Mai.  

Y:   Ma non è vero! Le persone dicono “No, no, io non uso mai le espressioni idiomatiche” e poi cominciano ad usarle in ogni frase.”

R: Scherzavo, scherzavo.

Y:   Però si dice. Spesso dicono “No no, a cosa servono tutte ‘ste espressioni, io non le uso mai” e poi la persona nella seconda frase (meglio: subito dopo, la frase dopo) usa un’espressione idiomatica. Io uso le espressioni idiomatiche ogni morte di “papà”.

D: Di papa!

Y:   Di papa... ops.

R: Ogni morte di papà! [ride]

E: Guarda, quello non è proprio bellissimo, diciamo.

Y:   Ogni morte di papa. R (Le) utilizzo ovviamente in inglese, cioè...

E: Io molto raramente anche in inglese. Non so perché.

R: Davvero?

E: Sì.

Y:   Ma io credo che sia un po’ difficile farci caso, cioè, quando usi un’espressione idiomatica non è che te ne accorgi subito. “Ah, che bell’espressione idiomatica che ho usato! Sono proprio brava!”.

E: No, però io ci penso perché i miei studenti me lo chiedono sempre di insegnare... non sempre, però a volte chiedono: “Ma mi puoi insegnare qualche modo di dire?” E io dico “boh, cosa dico”? Quindi quando parlo un po’ cerco di concentrarmi.

R: Questo è un altro paio di maniche, perché... [ridono]

E: Oh rrrrilly! (con forte accento).

R: Per esempio, se parli con un americano e ti dic

E: “Dimmi qualcosa in italiano!”... ovviamente sai parlare l’italiano, ma tipo è molto difficile pensare a qualcosa che puoi dire.

Y:   Scegliere una cosa quando ne sai migliaia.

R: Sì, esatto. O spesso quando dico che ho studiato il giapponese mi chiedono: “Ah, ok, di’ qualcosa in giapponese!”. Mem

E: “Cosa chiede a San Gennaro?” “Ma sono giapponese!”

R: Non riesco a pensare a niente!

E: Sì ma quella è una questione di ansia.

R: Sì, o semplicemente il fatto che...

E: O di pressione...

Y:   O anche un po’ l’imbarazzo della scelta, che hai talmente tante cose che puoi dire che non sai quale scegliere.

E: No però veramente, i modi di dire non li uso spesso in inglese, in italiano.

R: Ma le espressioni si usano nel contesto in cui si dovrebbero usare, quindi è proprio difficile pensare ad un espressione se non sei già nel contesto...

E: No, però per esempio se io sto parlando con una persona che usa tante espressioni io mi rendo conto “Ma io non avrei detto così”, io l’avrei spiegato in modo più traducibile? In un’altra lingua...

D: Ti posso dire che “hai ragione da vendere” e che “su questo non ci piove”. [ridono]

E: Hai ragione da vendere.

D: No, comunque volevo dire solo due cose. Yulia ha ragione quando dice che le usiamo molto più di quanto crediamo, perché in tutte le lingue alla fine ci sono tante espressioni che sono così comuni che non ci pensiamo neanche. Prima cosa.

Y:   Come espressioni idiomatiche.

D: Esatto. E seconda cosa è che secondo me è bello quando uno straniero le impara perché... come dire, sono qualcosa di particolare. Io ho uno studente che ne sa un sacco, uno studente inglese - ciao Colin - e lui ogni due secondi usa un’espressione idiomatica ed è davvero sorprendente, voce fuori campo voce che non è ripresa, che non è nell’inquadratura, che non si vede voice-over, off-screen voice [00:05] Adesso non mi vedete perché Davide adesso è solamente una voce fuori campo. Nota grammatical

E: Come Elissa dice correttamente notare la preposizion

E: ossessionato DA, non CON qualcosa. [00:08] sono ossessionata dall’Italia e dall’italiano relazione di amore-odio relazione in cui l’amore e l’odio si mischiano love-hate relationship [00:08] anche se con Roma ho un po’ una relazione di amore-odio ridare dare indietro, restituire -ri + dare to give back +

[01:00] E ora mi dovete ridare il telefono perché le mie note sono sul telefono. è colpa tua (mia, sua, nostra...) la responsabilità è tua it’s your fault

[01:19]

E: È colpa tua che siamo amici adesso! che cosa ti ispira? qui significa “che cosa ti sembra interessante”, “bello”... what do you find interesting? what are you in the mood for?

[01:20]

D: Sonia, che dici, che cosa ti ispira qua nella lista? cista (informale) è appropriato. Ne ho parlato in questo vecchio episodio it fits

[01:23] S: La prima è fantastica, io direi che la prima ci sta. avere la coda di paglia essere sospettoso e suscettibile non avendo la coscienza tranquillato be paranoid because you have a guilty conscience

[01:25] Quindi, “avere la coda di paglia”. Qualcuno di voi sa che cosa vuol dire “avere la coda di paglia”?

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