Trascrizione
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- Come va? Come state? È da un po’ che non registravounvlog, perché è da un po’ che non faccio niente, chesono sempre a casa,ventiquattro ore su ventiquattro (o quasi).
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D: Meglio?E: Pronta.
-D: Erika, stavo dicendo che è da mesi che non facciamounvlog.
Non so se mi ricordocome si fa.
Trascrizione PDF con glossario audio isolato (PI Club)
D: Se non sbaglio l’ultimo vlog risale a novembre scorso, tiricordi? Quando erano state appena imposte lemascherine…E: Ah, è vero, eravamoa Torino, forse?D: …obbligatorie.
Sono passati… quanti?Cinque mesi,tipo?E: Eh, sì.
D: Adesso c’è un po’ più di libertà.
Qua in Italia c’èunsistema di zone in base al livello di pericolo, adesso siamo di nuovo in zonagialla, che significa che possiamospostarci all’interno della regione, ma nonpossiamouscire dalla regione.
[Sono un po’ chiaro,vero?] Quindiadesso faremo… faremo un giro, insomma, per cambiare un po’ aria.
E: Per fare una passeggiata in un posto un po’ diverso.
D: Esatto.
E… vi porteremo… viporteremo con noi,se mi ricorderò come si fanno questi video.
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Io ed Erika abbiamo deciso di fare una gita all’internodellanostra regione (anche perché non si può usciredalla propria regione al momento).
Abbiamo decisodivisitare Biella, una piccola (ma storica) cittadinanel Piemonte del Nord, incui io personalmente nonero mai stato.
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D: Erika, cosa stavi dicendo?E: No, stavo dicendo che,diciamo che hanno un po’stufato quei discorsi del tipo “Ah, eravamo felici enonlo sapevamo”.
Però dicevo “cavolo,cioè questouna volta era la normalità” e adesso è l’eccezione,cioè abbiamodovuto approfittare di questo momento di libertà per venire a pochichilometri,alla fine.
D: Sì.
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D: Io ed Erika guardiamo tutti i negozi come se fosseroqualcosa di incredibile.
E: Uau, guarda questa libreria!D: Ci stiamo rendendo contoche forse non usciamoda un po’ di tempo e qualsiasi cosa ci sembra degnadi nota.
E: Ci meraviglia.
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D: Questa scrittadarà fastidio a tante persone.
D: Anche questascritta darà fastidio a un po’ di persone tra voi.
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D: A Biella ci sonodei mini-portici.
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D: Che giorno è oggi,Erika? E: Oggi è il 14 febbraio, ovvero… San Valentino.
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Non sapevoassolutamente niente di Biella, ma l’ho trovata una cittadina molto carina.
Biella ha alcuniluoghi d’interesse, come per esempio quello che vedete qui: la Cattedrale diSanto Stefano, costruita a partire dal 1402 e ristrutturata in stile neogoticoalla fine del diciottesimo secolo.
D: È abbastanza…abbastanza carina, devo dire, non c’ero mai venuto, però mi sta piacendo finora.
Potrebbe forse essereil fatto che dopo - novembre, dicembre, gennaio, febbraio.
No, tre mesi, noncinque mesi - che non esci di casa… E: Davide, dai, dicci il tuo parere su SanValentino, questa festività così, un po’ controversa.
Cosa ne pensi, pensiche sia commerciale? D: Mah… un po’ come Halloween, è una festa che non ètipicamente italiana*, mi sembra, che però adesso è un’occasione per vendereprodotti.
Non lo so, non honiente in particolare contro questa festività.
E: Niente polemicheper fare più views*, mi spiace.
D: E tu Erika, checosa ne pensi di San Valentino? E: Ma, io penso più o meno come te, che non cisia niente di che, mi sembra una festa come un’altra, come la Festa dellaMamma, la festa della Papà.
Alla fine cosa c’è dimale nel festeggiare gli innamorati, cosa ci fanno di male? D: Ma noi lafesteggiamo? _
E: Sapete cosa sonoqueste… questi piccoli pezzi di carti che si vedono per terra.
Non si chiamanoconfetti.
D: No, si chiamanocoriandoli, in italiano.
Ciò significa che c’èappena stato carnevale.
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E: Comunque nonabbiamo parlato del fatto che da quando siamo diventati zona gialla il primoweekend ha fatto un tempo terribile, terribile, pioveva sabbia del Sahara, davvero.
E questo weekend faun freddo becco, cioè, fa freddissimo.
Però almeno c’è ilsole, e quindi abbiamo deciso di uscire.
In questo video nonvi faccio vedere niente di speciale, me ne rendo conto.
Ma, vi dico laverità, dopo un’eternità passata chiuso in casa, una gita, seppur semplice comequesta, è come una boccata d’aria fresca.
Dopo una brevepasseggiata siamo andati in un bar.
Entrare in un localedopo vari mesi ha generato in me sentimenti contrastanti.
Da un lato mi sentivoun po’ strano a stare in una stanza chiusa con così tante persone, così vicine;dall’altro lato però andare a prendermi un caffè come in tempi normali mi hafatto piacere.
D: Sei soddisfatta diquesta tappa? E: Sì, dai, è stato rilassante.
Niente di che, peròrilassante.
D: Non entravo in unlocale da novembre.
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Poi siamo andati aCandelo, un luogo molto interessante poco lontano da Biella di cui non avevomai sentito parlare.
Candelo è un ricetto:ora Erika ci spiega che cos’è.
E: Praticamente è,diciamo, una zona fortificata da delle mura, con una forma pentagonale.
E praticamente cisono tutte queste “cellule”, cioè questi edifici, circa 200 (duecento) misembra, che venivano utilizzati in tempo di pace per proteggere i beni piùpreziosi della comunità, ovvero vino e granaglie (quindi grano) e invece intempo di guerra ovviamente come rifugio, diciamo.
Quindi praticamentequesti edifici da quello che ho capito non erano abitati in pianta stabile, maera più una specie di magazzino, se ho capito bene.
Questo è uno diquelli meglio conservati, e quindi più iconici del Piemonte.
D: Spesso si dice chein Italia le strade sono strette, ma non capisco proprio perché.
Mi sembra una cosafalsa, comunque abbiamo strade grandi a Torino, cioè, si passa bene.
D: Diciamo che non èadatta ai claustrofobici.
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D: Non ero mai statoin un ricetto, devo dire la verità.
E: Non sapevo neancheche esistesse questo posto, devo dire.
Incredibile.
D: Esatto, questa èl’Italia, esistono posti del genere e noi nemmeno lo sappiamo.
Così, un postovecchio seicento (600) anni.
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D: Queste aperture initaliano si chiamano “feritoie”, perché ti permettono di ferire, di attaccaregli avversari in tutta sicurezza.
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Dal ricetto si apreun bel panorama sulle Alpi, che in questa stagione sono innevate.
Sono davvero unospettacolo.
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Tornando da Candeloabbiamo avuto un incontro con un esemplare della fauna locale.
D: Spesso si dice chein Italia le strade sono strette, ma non capisco proprio perché.
Mi sembra una cosafalsa, comunque abbiamo strade grandi a Torino, cioè, si passa bene.
D: Diciamo che non èadatta ai claustrofobici.
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D: Non ero mai statoin un ricetto, devo dire la verità.
E: Non sapevo neancheche esistesse questo posto, devo dire.
Incredibile.
D: Esatto, questa èl’Italia, esistono posti del genere e noi nemmeno lo sappiamo.
Così, un postovecchio seicento (600) anni.
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D: Queste aperture initaliano si chiamano “feritoie”, perché ti permettono di ferire, di attaccaregli avversari in tutta sicurezza.
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Dal ricetto si apreun bel panorama sulle Alpi, che in questa stagione sono innevate.
Sono davvero unospettacolo.
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Tornando da Candeloabbiamo avuto un incontro con un esemplare della fauna locale.