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I nostri talenti "inutili" (con Irene)

Principiante
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84

August 21, 2025

Note e risorse

In questo episodio, Irene ed io condividiamo i nostri “talenti inutili”, cioè quelle abilità particolari che forse non hanno scopi pratici ma arricchiscono comunque la vita.

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Trascrizione

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Benvenuto o benvenuta a un nuovo episodio di Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po' di italiano e vuole migliorare, vuole fare progressi. Oggi ascoltiamo una conversazione tra me, Davide, e Irene, che ormai conosci bene, se segui regolarmente questo podcast. Anzi, forse conosci lei e non conosci me, perché io ormai registro pochi episodi. Abbiamo parlato, io e Irene, dei nostri talenti inutili. Poi spieghiamo nella conversazione che cosa intendiamo con “talenti inutili”. Prima di iniziare, ti ricordo, come sempre, che puoi scaricare la trascrizione di questo episodio sul nostro sito. Ti basterà accedere, fare l'accesso, e in questo modo potrai avere tutte le trascrizioni di questi episodi. Le trascrizioni sono molto utili perché contengono anche il glossario con tutto il lessico difficile, tutte le parole difficili, quindi sono uno strumento davvero utilissimo per migliorare, e che ti consiglio di usare. Non ho altro da dirti. Buon ascolto.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Davide: Ciao Irene e bentornata su Podcast Italiano Principiante, che adesso è più il tuo podcast che mio, in realtà, è più tuo, ormai. Perché ci sei più tu di me, quindi forse è il contrario, dovresti dirmi tu “bentornato Davide”.

Irene: Ciao Davide e bentornato su Podcast Italiano Principiante.

Davide: Grazie.

Irene: No, sto scherzando.

Davide: Grazie, grazie. È sempre un piacere essere ospite del tuo podcast.

Irene: Ciao Davide, veramente. Ciao a tutte le persone che ci ascoltano. Sono molto, molto felice di essere di nuovo su questa piattaforma.

Davide: Bene, raccontaci un po', Irene, il tema della conversazione di oggi.

Irene: Il tema di oggi è molto interessante e sarà… i nostri talenti inutili. Adesso, dobbiamo dire che nessun talento, in realtà... è inutile, ma magari ci sono dei talenti che non usiamo, che non sono molto utili nella vita di tutti i giorni o nei nostri lavori, giusto?

Davide: Sì, infatti. Quindi non prendiamo questo aggettivo come dispregiativo.

Irene: Esatto.

Davide: In realtà i miei talenti sono... hanno un po' di utilità, non sono così inutili. Non sono veramente inutili, però... insomma, per dare un titolo simpatico all'episodio.

Irene: E devo dire che io ho fatto fatica a pensare a dei talenti. Non solo inutili, ma proprio a dei talenti. Perché non ho molti talenti, in realtà.

Davide: No, non è vero, non è vero. Hai mille risorse, Irene.

Irene: Grazie.

Davide: Credi in te stessa.

Irene: Credo in me stessa, dai. E allora vorrei chiederti, Davide, qual è... un tuo talento inutile.

Davide: Allora, beh, parto da uno che so che hai anche tu. In realtà non è inutile, l'ho già detto, però. La capacità di imitare le persone, gli accenti, quindi fare imitazioni. In generale di imitare i suoni, anche a volte degli animali o suoni di oggetti. È una cosa che sorprende molto le persone, anche Erika, per esempio. Cioè sento un suono di un elettrodomestico, di un macchinario e io so imitarlo.

Irene: Fantastico.

Davide: Poi dipende, eh, non tutto. Ci sono cose che sono troppo difficili da imitare. Però sì, so imitare i suoni, ed è divertente con gli accenti. È anche utile, in realtà, con le lingue straniere. Alla fine è sempre, secondo me, la stessa capacità che ti permette di cogliere le sfumature dei suoni, delle intonazioni e ti permette di riprodurli. Non sai come mai, non sai perché, ma lo sai fare. Per me è un po' come quando io guardo le persone che disegnano. E dico “come fai a fare quella cosa?”. Io sono pessimo a disegnare. Semplicemente un po' è tecnica, ma un po' anche ti viene, no?

Irene: Certo.

Davide: Immagino.

Irene: Sì.

Davide: E per me è così con i suoni, cioè… mi viene; sento un suono e mi viene da imitarlo, da riprodurlo.

Irene: È bellissimo. Io ho la stessa predisposizione, per l'imitazione. Però non so se, per quanto riguarda me, è un vero talento. Voglio chiederti una cosa: tu hai bisogno di sentire un suono prima di imitarlo o riusciresti ad imitare un suono senza doverlo sentire prima? Un suono che magari già conosci? Ad esempio, se ti dico di imitare l’accento romano, hai bisogno di sentire un romano che parla oppure riesci ad imitarlo immediatamente?

Davide: Penso di riuscire, ma perché l'ho sentito tanto. È chiaro che se sono… se passo del tempo con un romano, è più facile imitarlo e entrare nella modalità, credo.

Irene: Certo.

Davide: Poi ci sono magari accenti che conosco meno, e quindi è molto utile, in quel caso, sentirli per un po' di tempo e abituarmi e far caso a certi dettagli. Però quelli che conosco meglio sono in grado, però, di attivarli quando voglio. Però anche tu sei molto brava con le imitazioni. Sai fare le signore anziane romane, che è una... insomma, sì, forse un talento non così utile nella vita, ma molto divertente. Quindi è utile per far divertire le persone, far ridere le persone.

Irene: È vero.

Davide: Facci la tua signora anziana romana.

Irene: Tesoro, bello, ma che ti devo dire? Non so proprio che dirti! Però posso dirti che questo è probabilmente un talento che non è tutta farina del mio sacco, non esiste solo grazie a me. Perché, in realtà, questa voce della signora anziana, capito, non l'ho inventata io, l'ha inventata... il mio miglior amico che è pazzesco. Lui ha studiato doppiaggio, ma lui ha un vero talento per le imitazioni, è bravissimo. Quindi ringrazio Mirko per avermi ceduto, per avermi dato la possibilità di usare questo personaggio che, effettivamente, mi viene bene dopo tanti anni di pratica in cui io e il mio miglior amico ci parliamo in questo modo. Quando ci sentiamo al telefono e quando ci vediamo, fingiamo di essere due signore anziane. Posso chiederti se tu hai un cavallo di battaglia, un personaggio che ti viene particolarmente bene, una scena, una battuta, un accento, qualsiasi cosa?

Davide: Sì, in questo esatto momento che me lo chiedi mi viene... una scena storica di… del defunto Silvio Berlusconi, ex… insomma, primo ministro italiano, insomma, di cui non credo siamo fan.

Irene: No, assolutamente no.

Davide: Però… però, personaggio… personaggio, gli va riconosciuto, divertente, a volte, insomma, non in maniera intenzionale. Per esempio, quando visitando Bush, negli Stati Uniti, sfoggiò il suo inglese, dicendoI consider this the flag of the United States, not only the flag of a country, but also a universal symbol of freedom and democracy”.

Irene: È pazzesco perché io ti vedo mentre fai l'imitazione, ma io te lo giuro che sento veramente Berlusconi. È pazzesco. Bravissimo.

Davide: Mi spiace, non so se è positivo o no.

Irene: Oddio, è tornato in vita, no! No! No, scherzo.

Davide: Sono tornato.

Irene: Oddio.

Davide: Eccomi qua. No, no, basta, basta.

Irene: Fantastico.

Davide: Irene, ma io so che tu sai fare la voce di Lisa Simpson. Facci sentire.

Irene: Allora, chi guarda I Simpson con il doppiaggio italiano potrà sentire che Lisa Simpson parla con questa voce e fa sempre, questo lo dico con la mia voce, fa sempre le “e” aperte. Ed è bellissimo. Apre le “e”. E quindi senti, non lo so…

Davide: “quésto” diventa “quèsto”.

Irene: “Quèsto”.

Davide: Un po' milanese.

Irene: Bravissimo, è molto simpatica. È il mio cavallo di battaglia. Invece tu sei bravissimo anche a fare gli accenti, ad imitare gli accenti, che è una cosa che io assolutamente non so fare. Io, in generale, ho problemi anche a capire, vabbè, ovviamente gli accenti italiani li riconosco, ma devo dire che, ad esempio, con l'inglese ho problemi a capire l'accento americano, mentre tu fai un accento americano pazzesco e suoni veramente come un madrelingua. E secondo me questo è un altro grande talento che non è scontato, neanche per un linguista, perché ci sono tantissimi linguisti che parlano 20 lingue con... un forte accento della propria lingua, no? Magari parlano inglese perfettamente, ma con un accento molto forte italiano. Mentre tu riesci ****a fare un accento americano pazzesco. E io non riesco a capire come fai, perché per me l'accento americano è difficilissimo. Come fai?

Davide: Beh, te lo posso spiegare in privato.

Irene: Hai ragione.

Davide: Alla modica cifra di 200 euro al minuto. No, scherzo. No, non lo so, è una combinazione sempre di... di un'abilità naturale e anche di tanto lavoro, eh, comunque… non è, non è automatico. Anche queste imitazioni, comunque quelle che facciamo meglio, sono sicuro che sia io che te ci abbiamo lavorato, eh, non è così… come tu, con la tua voce della romana anziana. C'è sempre un po' di… c'è sempre pratica dietro.

Irene: Certo.

Davide: Quindi è una combinazione delle due cose. E tornando a te, quindi, Irene, hai altri talenti, diciamo, inutili o non così utili?

Irene: Allora, secondo me… non so se possiamo definirlo un talento, però ho un'ottima capacità di riconoscimento facciale, come un dispositivo della Apple che chiede il riconoscimento facciale. Nel senso che, quando vedo una persona, mi rimane proprio nella mente la sua tridimensionalità, ok? Quindi, per me, è quasi impossibile scambiare una persona per un'altra. Spesso succede che ci sono attori, ad esempio, che si somigliano, ok? Fra loro. Sono molto simili fisicamente, e tante persone scambiano un attore per un altro. A me non potrebbe mai succedere. Cioè, ho un'ottima capacità di riconoscimento facciale. Mi rendo conto subito se qualcuno ha fatto un lavoretto di chirurgia estetica, se qualcuno ha tagliato i capelli, se ha... non lo so, qualsiasi cosa, anche se è una persona...

Davide: Anche se non vedi questa persona da tempo.

Irene: Esatto. E anche se non la conosco.

Davide: Questo naso non è il tuo!

Irene: Bravo, sì, me ne accorgo subito. E anche se non la conosco e l'ho vista una volta. Mi capita spesso… sai che io e Luke vediamo sempre Star Trek, che è la nostra serie preferita… e mi capita di vedere un attore che ho detto “ok, questo attore l'ho già visto in questa cosa” e riesco sempre a riconoscerli, anche truccati da alieni, eccetera, eccetera. Quindi, secondo me può essere un talento, forse se, non lo so...

Davide: Sì. E in realtà è anche utile, secondo me.

Irene: Sì.

Davide: Io, per esempio, sono abbastanza scarso. Poi, vabbè, se una persona l'ho vista varie volte, ok, la riconosco. Ma se ho visto una persona una sola volta, in una sola situazione, è probabile che poi non la riconosca in futuro. Mi capita abbastanza spesso anche di fare... brutte figure, quindi sono il contrario, io, non ho questa capacità, decisamente.

Irene: Però… ce l'avrai un altro talento inutile, no?

Davide: Sì, certo. Per esempio, ho il talento... anche questo, devo dire, non è inutile, però è particolare: so scrivere molto velocemente alla tastiera, la tastiera del computer, intendo. Ma… molto velocemente! E quando ci sono i test, puoi fare i test online per metterti alla prova, io sono sempre nel 2 o 3% più veloce di tutti quelli che fanno il test. Sono molto, molto veloce, scrivo più di 100 parole al minuto. Ho fatto il test tante volte e mi ricordo. E questo perché ho iniziato, secondo me, molto piccolo. A casa mia il computer c'è sempre stato, quindi scriverò da quando avevo, boh… 6/7 anni, forse, non lo so. E quindi… sono molto veloce. E quando altre persone mi vedono scrivere, digitare alla tastiera, e sentono anche il suono che produco, che sembra una mitragliatrice, rimangono stupite e interdette.

Irene: Non sai quanto ti invidio. Io sono proprio l'esatto opposto... e... non uso mai il computer per scrivere, non l'ho mai fatto. E credo che sia legato a un trauma, perché quando ero adolescente avevo un computer, ma era molto lento, molto lento. Io non sono mai stata molto tecnologica, ti dico solo che la mia prima laurea, la mia prima tesi per laurearmi, l’ho scritta sul mio Samsung. Ho fatto tutto con il telefono, sempre fatto solo tutto…

Davide: Io non capisco. Ma perché anche Erika è come te, fa tutte queste cose al telefono. Io uso il telefono, ma… quando devo scrivere qualcosa, quando devo fare qualcosa di un po' serio, non riesco a usare il telefono. Lo sento proprio limitante. E quindi sono sempre stupito da quelli che mi dicono, come te, che hai scritto la tesi sul Samsung. Non so come fai.

Irene: Allora forse questo è un altro talento inutile, lavorare al telefono! Perché…

Davide: Beh, in un certo senso sei più versatile di me, che io devo avere il computer per certe cose.

Irene: Però allo stesso tempo ti invidio molto, perché, non lo so, ho sempre trovato molto affascinante l'immagine di, non lo so, della ragazza, come me, o del ragazzo, come te, che scrive al computer e senti il rumore dei tasti. Però, purtroppo… non… non fa parte di me. Non so se imparerò mai a scrivere con la tastiera del computer. Adesso veramente faccio un tasto alla volta: t, a, s, t, o.

Davide: Come gli anziani.

Irene: Esatto.

Davide: Sai che c'è un termine, hunting and packing in inglese, tipo… tipo gli uccelli che vanno a prendere la preda, credo. No, non so se è quella la metafora. Comunque, hunt and pack.

[16.52] Irene: Ha senso. È proprio così, con il mio ditino: pic e pac. Ok, sto pensando, un altro talento inutile, forse l'ultimo (e questo la dice lunga, perché, insomma, non ho così tanti talenti…) è che mi piace tantissimo disegnare: sia a mano libera, cioè con una matita sul foglio, anche se non lo faccio da tantissimo tempo, ma soprattutto con l'iPad, mi piace proprio tanto. Ho un programma dove ci sono tanti pennelli, insomma, tantissime risorse per disegnare, colorare. Molto rilassante.

Davide: Com'è scrivere, cioè, disegnare sull'iPad, rispetto a disegnare su un foglio?

Irene: È molto più bello perché è molto fluido, il tratto della penna o della matita o del pennello. Il programma costa, non lo so, tipo 3 euro, quindi con 3 euro puoi avere tutti i tipi di pennelli, tutti i tipi di colori, ogni tipo di penna ed è molto fluido, è molto… scorre molto fluidamente, è morbido, puoi fare le ombre. Se ti sbagli, torni indietro, non hai bisogno di cancellare, come nella realtà. E poi rischi di rovinare tutto il disegno. Quindi è molto, molto rilassante.

Davide: E quindi fin da piccola, a scuola, avevi questa abilità, no? Sapevi disegnare bene.

Irene: Sì, ero la più brava della classe. Magari c'era qualcuno più bravo, però ero una delle più brave a… “Irene sa disegnare”. E anche mia madre è bravissima a disegnare. Mia sorella è un'artista che dipinge, disegna da sempre e lo fa proprio per professione. Quindi, diciamo che, in realtà, a casa, io sono la meno portata, cioè la meno brava, la meno talentuosa, però, poi nel resto… al di fuori…

Davide: Beh, ma forse l'hai fatto meno, non lo so.

Irene: Sì, sì, sì, sicuramente.

Davide: Perché alla fine è quello, poi, un talento bisogna anche coltivarlo. Quello fa la differenza, secondo me. Cioè, poi non so se tu l'hai fatto o no.

Irene: No, no, no. Non ho mai dedicato, insomma, tanto tempo a questo passatempo. E tu?

Davide: È curioso perché, anche qui, io sono il contrario. Sono pessimo a disegnare. Sempre stato pessimo e sempre invidiato chi sa disegnare bene. E per me... mi sono sempre vergognato durante l'ora, la materia, di disegno, sia artistico che tecnico, perché ho sempre prodotto cose orribili. Però, che ci vuoi fare? Da un lato non sono portato, dall'altro non mi piace e non miglioro, e quindi… e quindi sono sempre stato scarso. Dall'altro lato, però, per bilanciare, il mio talento artistico è la musica. Visto che io suono la tastiera e il pianoforte, un po' meno, anzi, molto poco negli ultimi anni. Però è una cosa che ho imparato da adolescente, ho iniziato a 12 anni, credo. Non è inutile, come disegnare non è inutile, cioè, nel senso, sono cose che ti arricchiscono come persona, comunque, quindi non sono inutili. Ma, secondo me, è figo saperne un po' di musica. Luke lo dice molto per il latino, no? Vedi attraverso la matrice. E sapere la musica è un po' la stessa cosa, con la musica. Cioè, se sai un po' di musica, capisci il ritmo, capisci l'armonia di quello che ascolti. Poi la musica pop è estremamente banale, quella contemporanea, quindi è sempre uguale a livello di strutture. E quindi, come dire, la puoi capire, non so come dire, la… capisci come sono fatte le canzoni, come è fatta la musica.

Irene: Come funziona, certo.

Davide: Ed è una cosa figa. Io, con Erika, spesso, poi, insomma, sono un po' rompipalle su questo, perché voglio fare un po' il saccente... “ah, questa canzone, è così perché…’ sono un po' maestrino. E probabilmente la annoio a morte.

Irene: Povera Erika.

Davide: Però mi diverte, mi diverte. Non lo so, forse è lo stesso col disegno, non lo so… magari vedi un disegno e dici “ah…” o con la cucina, se sai cucinare, anche lì, io non so cucinare. Magari, insomma, vedi un piatto e capisci come è stato fatto, non lo so.

Irene: Oh, sì, assolutamente.

Davide: Io non ho idea di come sono fatte le cose, io le mangio.

Irene: Io adoro cucinare e adoro... provare tanti abbinamenti diversi. Quindi, poi, so, con un certo ingrediente, quali altri ingredienti puoi usare. Poi sono una grandissima fan di programmi come Masterchef, o…sai, questi programmi… più programmi americani che italiani, o insomma, europei, però… mi hanno insegnato tantissimo sulla cucina, in generale. E anche programmi europei, in realtà, francesi, inglesi. Però penso che nessun talento, alla fine, sia inutile.

Davide: Non questi, poi.

Irene: Sì, non questi, infatti. Noi usiamo le nostre vocine, usiamo le nostre imitazioni per i podcast, per le storie, e sicuramente anche i disegni, la musica. Sono dei bellissimi passatempi.

Davide: Sì, non sono veri talenti inutili. Cos'è un vero talento inutile? Forse muovere le orecchie, ecco. Non so se tu lo sai fare… queste cose qua.

Irene: Oddio, no. Tu lo sai fare?

Davide: No, però se mi impegno a volte un po' si muove, ma non riesco a farlo a comando, diciamo.

Irene: Ok.

Davide: Bene, allora fateci sapere, cari amici, i vostri talenti utili o inutili. Alla fine, i nostri erano tutti talenti abbastanza simpatici. E niente, non ho altro da aggiungere. Coltivate i vostri talenti e imparate l'italiano, soprattutto.

Irene: Bravissimo, che l'italiano, ragazzi, ricordatevi, è un talento utilissimo. Non so se possiamo definirlo “talento”. Ma sicuramente è molto, molto utile.

Davide: Arricchisce la vita, come tutte queste cose.

Irene: Hai ragione.

Davide: Insomma, in qualche modo arricchisce la vita.

Irene: Hai ragione. Grazie per l'ascolto e ricordatevi di commentare con i vostri talenti e anche, se vi va, di lasciare un commento al podcast e una recensione. Magari valutare questo podcast con 5 stelle.

Davide: Perfetto, grazie Irene, e alla prossima!

Irene: Grazie a te, ciao!

Bene, siamo arrivati alla fine di questo episodio. Che cosa ti voglio dire? Come sempre, se ti piace Podcast Italiano Principiante, lascia una recensione a 5 stelle su Spotify o su Apple Podcast o dove ci ascolti: è molto importante e ci aiuta. Parlane anche con altri studenti, amici, persone che conosci, che imparano l'italiano. E infine, ti ricordo, se vuoi portare il tuo italiano al livello successivo, al livello intermedio, abbiamo un corso basato su una storia che è davvero appassionante e coinvolgente e emozionante, ma che ti insegna anche tutta la grammatica necessaria per arrivare al livello intermedio. Si chiama La Storia di Italo. Ti lascio un link nelle note di questo episodio. Penso che ti piacerebbe molto, quindi vai a scoprirlo. Questo è tutto, ci sentiamo tra una settimana.

Benvenuto o benvenuta a un nuovo episodio di Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po' di italiano e vuole migliorare, vuole fare progressi. Oggi ascoltiamo una conversazione tra me, Davide, e Irene, che ormai conosci bene, se segui regolarmente questo podcast. Anzi, forse conosci lei e non conosci me, perché io ormai registro pochi episodi. Abbiamo parlato, io e Irene, dei nostri talenti inutili. Poi spieghiamo nella conversazione che cosa intendiamo con “talenti inutili”. Prima di iniziare, ti ricordo, come sempre, che puoi scaricare la trascrizione di questo episodio sul nostro sito. Ti basterà accedere, fare l'accesso, e in questo modo potrai avere tutte le trascrizioni di questi episodi. Le trascrizioni sono molto utili perché contengono anche il glossario con tutto il lessico difficile, tutte le parole difficili, quindi sono uno strumento davvero utilissimo per migliorare, e che ti consiglio di usare. Non ho altro da dirti. Buon ascolto.

Scarica la versione PDF della trascrizione
Trascrizione interattiva dell'episodio

Davide: Ciao Irene e bentornata su Podcast Italiano Principiante, che adesso è più il tuo podcast che mio, in realtà, è più tuo, ormai. Perché ci sei più tu di me, quindi forse è il contrario, dovresti dirmi tu “bentornato Davide”.

Irene: Ciao Davide e bentornato su Podcast Italiano Principiante.

Davide: Grazie.

Irene: No, sto scherzando.

Davide: Grazie, grazie. È sempre un piacere essere ospite del tuo podcast.

Irene: Ciao Davide, veramente. Ciao a tutte le persone che ci ascoltano. Sono molto, molto felice di essere di nuovo su questa piattaforma.

Davide: Bene, raccontaci un po', Irene, il tema della conversazione di oggi.

Irene: Il tema di oggi è molto interessante e sarà… i nostri talenti inutili. Adesso, dobbiamo dire che nessun talento, in realtà... è inutile, ma magari ci sono dei talenti che non usiamo, che non sono molto utili nella vita di tutti i giorni o nei nostri lavori, giusto?

Davide: Sì, infatti. Quindi non prendiamo questo aggettivo come dispregiativo.

Irene: Esatto.

Davide: In realtà i miei talenti sono... hanno un po' di utilità, non sono così inutili. Non sono veramente inutili, però... insomma, per dare un titolo simpatico all'episodio.

Irene: E devo dire che io ho fatto fatica a pensare a dei talenti. Non solo inutili, ma proprio a dei talenti. Perché non ho molti talenti, in realtà.

Davide: No, non è vero, non è vero. Hai mille risorse, Irene.

Irene: Grazie.

Davide: Credi in te stessa.

Irene: Credo in me stessa, dai. E allora vorrei chiederti, Davide, qual è... un tuo talento inutile.

Davide: Allora, beh, parto da uno che so che hai anche tu. In realtà non è inutile, l'ho già detto, però. La capacità di imitare le persone, gli accenti, quindi fare imitazioni. In generale di imitare i suoni, anche a volte degli animali o suoni di oggetti. È una cosa che sorprende molto le persone, anche Erika, per esempio. Cioè sento un suono di un elettrodomestico, di un macchinario e io so imitarlo.

Irene: Fantastico.

Davide: Poi dipende, eh, non tutto. Ci sono cose che sono troppo difficili da imitare. Però sì, so imitare i suoni, ed è divertente con gli accenti. È anche utile, in realtà, con le lingue straniere. Alla fine è sempre, secondo me, la stessa capacità che ti permette di cogliere le sfumature dei suoni, delle intonazioni e ti permette di riprodurli. Non sai come mai, non sai perché, ma lo sai fare. Per me è un po' come quando io guardo le persone che disegnano. E dico “come fai a fare quella cosa?”. Io sono pessimo a disegnare. Semplicemente un po' è tecnica, ma un po' anche ti viene, no?

Irene: Certo.

Davide: Immagino.

Irene: Sì.

Davide: E per me è così con i suoni, cioè… mi viene; sento un suono e mi viene da imitarlo, da riprodurlo.

Irene: È bellissimo. Io ho la stessa predisposizione, per l'imitazione. Però non so se, per quanto riguarda me, è un vero talento. Voglio chiederti una cosa: tu hai bisogno di sentire un suono prima di imitarlo o riusciresti ad imitare un suono senza doverlo sentire prima? Un suono che magari già conosci? Ad esempio, se ti dico di imitare l’accento romano, hai bisogno di sentire un romano che parla oppure riesci ad imitarlo immediatamente?

Davide: Penso di riuscire, ma perché l'ho sentito tanto. È chiaro che se sono… se passo del tempo con un romano, è più facile imitarlo e entrare nella modalità, credo.

Irene: Certo.

Davide: Poi ci sono magari accenti che conosco meno, e quindi è molto utile, in quel caso, sentirli per un po' di tempo e abituarmi e far caso a certi dettagli. Però quelli che conosco meglio sono in grado, però, di attivarli quando voglio. Però anche tu sei molto brava con le imitazioni. Sai fare le signore anziane romane, che è una... insomma, sì, forse un talento non così utile nella vita, ma molto divertente. Quindi è utile per far divertire le persone, far ridere le persone.

Irene: È vero.

Davide: Facci la tua signora anziana romana.

Irene: Tesoro, bello, ma che ti devo dire? Non so proprio che dirti! Però posso dirti che questo è probabilmente un talento che non è tutta farina del mio sacco, non esiste solo grazie a me. Perché, in realtà, questa voce della signora anziana, capito, non l'ho inventata io, l'ha inventata... il mio miglior amico che è pazzesco. Lui ha studiato doppiaggio, ma lui ha un vero talento per le imitazioni, è bravissimo. Quindi ringrazio Mirko per avermi ceduto, per avermi dato la possibilità di usare questo personaggio che, effettivamente, mi viene bene dopo tanti anni di pratica in cui io e il mio miglior amico ci parliamo in questo modo. Quando ci sentiamo al telefono e quando ci vediamo, fingiamo di essere due signore anziane. Posso chiederti se tu hai un cavallo di battaglia, un personaggio che ti viene particolarmente bene, una scena, una battuta, un accento, qualsiasi cosa?

Davide: Sì, in questo esatto momento che me lo chiedi mi viene... una scena storica di… del defunto Silvio Berlusconi, ex… insomma, primo ministro italiano, insomma, di cui non credo siamo fan.

Irene: No, assolutamente no.

Davide: Però… però, personaggio… personaggio, gli va riconosciuto, divertente, a volte, insomma, non in maniera intenzionale. Per esempio, quando visitando Bush, negli Stati Uniti, sfoggiò il suo inglese, dicendoI consider this the flag of the United States, not only the flag of a country, but also a universal symbol of freedom and democracy”.

Irene: È pazzesco perché io ti vedo mentre fai l'imitazione, ma io te lo giuro che sento veramente Berlusconi. È pazzesco. Bravissimo.

Davide: Mi spiace, non so se è positivo o no.

Irene: Oddio, è tornato in vita, no! No! No, scherzo.

Davide: Sono tornato.

Irene: Oddio.

Davide: Eccomi qua. No, no, basta, basta.

Irene: Fantastico.

Davide: Irene, ma io so che tu sai fare la voce di Lisa Simpson. Facci sentire.

Irene: Allora, chi guarda I Simpson con il doppiaggio italiano potrà sentire che Lisa Simpson parla con questa voce e fa sempre, questo lo dico con la mia voce, fa sempre le “e” aperte. Ed è bellissimo. Apre le “e”. E quindi senti, non lo so…

Davide: “quésto” diventa “quèsto”.

Irene: “Quèsto”.

Davide: Un po' milanese.

Irene: Bravissimo, è molto simpatica. È il mio cavallo di battaglia. Invece tu sei bravissimo anche a fare gli accenti, ad imitare gli accenti, che è una cosa che io assolutamente non so fare. Io, in generale, ho problemi anche a capire, vabbè, ovviamente gli accenti italiani li riconosco, ma devo dire che, ad esempio, con l'inglese ho problemi a capire l'accento americano, mentre tu fai un accento americano pazzesco e suoni veramente come un madrelingua. E secondo me questo è un altro grande talento che non è scontato, neanche per un linguista, perché ci sono tantissimi linguisti che parlano 20 lingue con... un forte accento della propria lingua, no? Magari parlano inglese perfettamente, ma con un accento molto forte italiano. Mentre tu riesci ****a fare un accento americano pazzesco. E io non riesco a capire come fai, perché per me l'accento americano è difficilissimo. Come fai?

Davide: Beh, te lo posso spiegare in privato.

Irene: Hai ragione.

Davide: Alla modica cifra di 200 euro al minuto. No, scherzo. No, non lo so, è una combinazione sempre di... di un'abilità naturale e anche di tanto lavoro, eh, comunque… non è, non è automatico. Anche queste imitazioni, comunque quelle che facciamo meglio, sono sicuro che sia io che te ci abbiamo lavorato, eh, non è così… come tu, con la tua voce della romana anziana. C'è sempre un po' di… c'è sempre pratica dietro.

Irene: Certo.

Davide: Quindi è una combinazione delle due cose. E tornando a te, quindi, Irene, hai altri talenti, diciamo, inutili o non così utili?

Irene: Allora, secondo me… non so se possiamo definirlo un talento, però ho un'ottima capacità di riconoscimento facciale, come un dispositivo della Apple che chiede il riconoscimento facciale. Nel senso che, quando vedo una persona, mi rimane proprio nella mente la sua tridimensionalità, ok? Quindi, per me, è quasi impossibile scambiare una persona per un'altra. Spesso succede che ci sono attori, ad esempio, che si somigliano, ok? Fra loro. Sono molto simili fisicamente, e tante persone scambiano un attore per un altro. A me non potrebbe mai succedere. Cioè, ho un'ottima capacità di riconoscimento facciale. Mi rendo conto subito se qualcuno ha fatto un lavoretto di chirurgia estetica, se qualcuno ha tagliato i capelli, se ha... non lo so, qualsiasi cosa, anche se è una persona...

Davide: Anche se non vedi questa persona da tempo.

Irene: Esatto. E anche se non la conosco.

Davide: Questo naso non è il tuo!

Irene: Bravo, sì, me ne accorgo subito. E anche se non la conosco e l'ho vista una volta. Mi capita spesso… sai che io e Luke vediamo sempre Star Trek, che è la nostra serie preferita… e mi capita di vedere un attore che ho detto “ok, questo attore l'ho già visto in questa cosa” e riesco sempre a riconoscerli, anche truccati da alieni, eccetera, eccetera. Quindi, secondo me può essere un talento, forse se, non lo so...

Davide: Sì. E in realtà è anche utile, secondo me.

Irene: Sì.

Davide: Io, per esempio, sono abbastanza scarso. Poi, vabbè, se una persona l'ho vista varie volte, ok, la riconosco. Ma se ho visto una persona una sola volta, in una sola situazione, è probabile che poi non la riconosca in futuro. Mi capita abbastanza spesso anche di fare... brutte figure, quindi sono il contrario, io, non ho questa capacità, decisamente.

Irene: Però… ce l'avrai un altro talento inutile, no?

Davide: Sì, certo. Per esempio, ho il talento... anche questo, devo dire, non è inutile, però è particolare: so scrivere molto velocemente alla tastiera, la tastiera del computer, intendo. Ma… molto velocemente! E quando ci sono i test, puoi fare i test online per metterti alla prova, io sono sempre nel 2 o 3% più veloce di tutti quelli che fanno il test. Sono molto, molto veloce, scrivo più di 100 parole al minuto. Ho fatto il test tante volte e mi ricordo. E questo perché ho iniziato, secondo me, molto piccolo. A casa mia il computer c'è sempre stato, quindi scriverò da quando avevo, boh… 6/7 anni, forse, non lo so. E quindi… sono molto veloce. E quando altre persone mi vedono scrivere, digitare alla tastiera, e sentono anche il suono che produco, che sembra una mitragliatrice, rimangono stupite e interdette.

Irene: Non sai quanto ti invidio. Io sono proprio l'esatto opposto... e... non uso mai il computer per scrivere, non l'ho mai fatto. E credo che sia legato a un trauma, perché quando ero adolescente avevo un computer, ma era molto lento, molto lento. Io non sono mai stata molto tecnologica, ti dico solo che la mia prima laurea, la mia prima tesi per laurearmi, l’ho scritta sul mio Samsung. Ho fatto tutto con il telefono, sempre fatto solo tutto…

Davide: Io non capisco. Ma perché anche Erika è come te, fa tutte queste cose al telefono. Io uso il telefono, ma… quando devo scrivere qualcosa, quando devo fare qualcosa di un po' serio, non riesco a usare il telefono. Lo sento proprio limitante. E quindi sono sempre stupito da quelli che mi dicono, come te, che hai scritto la tesi sul Samsung. Non so come fai.

Irene: Allora forse questo è un altro talento inutile, lavorare al telefono! Perché…

Davide: Beh, in un certo senso sei più versatile di me, che io devo avere il computer per certe cose.

Irene: Però allo stesso tempo ti invidio molto, perché, non lo so, ho sempre trovato molto affascinante l'immagine di, non lo so, della ragazza, come me, o del ragazzo, come te, che scrive al computer e senti il rumore dei tasti. Però, purtroppo… non… non fa parte di me. Non so se imparerò mai a scrivere con la tastiera del computer. Adesso veramente faccio un tasto alla volta: t, a, s, t, o.

Davide: Come gli anziani.

Irene: Esatto.

Davide: Sai che c'è un termine, hunting and packing in inglese, tipo… tipo gli uccelli che vanno a prendere la preda, credo. No, non so se è quella la metafora. Comunque, hunt and pack.

[16.52] Irene: Ha senso. È proprio così, con il mio ditino: pic e pac. Ok, sto pensando, un altro talento inutile, forse l'ultimo (e questo la dice lunga, perché, insomma, non ho così tanti talenti…) è che mi piace tantissimo disegnare: sia a mano libera, cioè con una matita sul foglio, anche se non lo faccio da tantissimo tempo, ma soprattutto con l'iPad, mi piace proprio tanto. Ho un programma dove ci sono tanti pennelli, insomma, tantissime risorse per disegnare, colorare. Molto rilassante.

Davide: Com'è scrivere, cioè, disegnare sull'iPad, rispetto a disegnare su un foglio?

Irene: È molto più bello perché è molto fluido, il tratto della penna o della matita o del pennello. Il programma costa, non lo so, tipo 3 euro, quindi con 3 euro puoi avere tutti i tipi di pennelli, tutti i tipi di colori, ogni tipo di penna ed è molto fluido, è molto… scorre molto fluidamente, è morbido, puoi fare le ombre. Se ti sbagli, torni indietro, non hai bisogno di cancellare, come nella realtà. E poi rischi di rovinare tutto il disegno. Quindi è molto, molto rilassante.

Davide: E quindi fin da piccola, a scuola, avevi questa abilità, no? Sapevi disegnare bene.

Irene: Sì, ero la più brava della classe. Magari c'era qualcuno più bravo, però ero una delle più brave a… “Irene sa disegnare”. E anche mia madre è bravissima a disegnare. Mia sorella è un'artista che dipinge, disegna da sempre e lo fa proprio per professione. Quindi, diciamo che, in realtà, a casa, io sono la meno portata, cioè la meno brava, la meno talentuosa, però, poi nel resto… al di fuori…

Davide: Beh, ma forse l'hai fatto meno, non lo so.

Irene: Sì, sì, sì, sicuramente.

Davide: Perché alla fine è quello, poi, un talento bisogna anche coltivarlo. Quello fa la differenza, secondo me. Cioè, poi non so se tu l'hai fatto o no.

Irene: No, no, no. Non ho mai dedicato, insomma, tanto tempo a questo passatempo. E tu?

Davide: È curioso perché, anche qui, io sono il contrario. Sono pessimo a disegnare. Sempre stato pessimo e sempre invidiato chi sa disegnare bene. E per me... mi sono sempre vergognato durante l'ora, la materia, di disegno, sia artistico che tecnico, perché ho sempre prodotto cose orribili. Però, che ci vuoi fare? Da un lato non sono portato, dall'altro non mi piace e non miglioro, e quindi… e quindi sono sempre stato scarso. Dall'altro lato, però, per bilanciare, il mio talento artistico è la musica. Visto che io suono la tastiera e il pianoforte, un po' meno, anzi, molto poco negli ultimi anni. Però è una cosa che ho imparato da adolescente, ho iniziato a 12 anni, credo. Non è inutile, come disegnare non è inutile, cioè, nel senso, sono cose che ti arricchiscono come persona, comunque, quindi non sono inutili. Ma, secondo me, è figo saperne un po' di musica. Luke lo dice molto per il latino, no? Vedi attraverso la matrice. E sapere la musica è un po' la stessa cosa, con la musica. Cioè, se sai un po' di musica, capisci il ritmo, capisci l'armonia di quello che ascolti. Poi la musica pop è estremamente banale, quella contemporanea, quindi è sempre uguale a livello di strutture. E quindi, come dire, la puoi capire, non so come dire, la… capisci come sono fatte le canzoni, come è fatta la musica.

Irene: Come funziona, certo.

Davide: Ed è una cosa figa. Io, con Erika, spesso, poi, insomma, sono un po' rompipalle su questo, perché voglio fare un po' il saccente... “ah, questa canzone, è così perché…’ sono un po' maestrino. E probabilmente la annoio a morte.

Irene: Povera Erika.

Davide: Però mi diverte, mi diverte. Non lo so, forse è lo stesso col disegno, non lo so… magari vedi un disegno e dici “ah…” o con la cucina, se sai cucinare, anche lì, io non so cucinare. Magari, insomma, vedi un piatto e capisci come è stato fatto, non lo so.

Irene: Oh, sì, assolutamente.

Davide: Io non ho idea di come sono fatte le cose, io le mangio.

Irene: Io adoro cucinare e adoro... provare tanti abbinamenti diversi. Quindi, poi, so, con un certo ingrediente, quali altri ingredienti puoi usare. Poi sono una grandissima fan di programmi come Masterchef, o…sai, questi programmi… più programmi americani che italiani, o insomma, europei, però… mi hanno insegnato tantissimo sulla cucina, in generale. E anche programmi europei, in realtà, francesi, inglesi. Però penso che nessun talento, alla fine, sia inutile.

Davide: Non questi, poi.

Irene: Sì, non questi, infatti. Noi usiamo le nostre vocine, usiamo le nostre imitazioni per i podcast, per le storie, e sicuramente anche i disegni, la musica. Sono dei bellissimi passatempi.

Davide: Sì, non sono veri talenti inutili. Cos'è un vero talento inutile? Forse muovere le orecchie, ecco. Non so se tu lo sai fare… queste cose qua.

Irene: Oddio, no. Tu lo sai fare?

Davide: No, però se mi impegno a volte un po' si muove, ma non riesco a farlo a comando, diciamo.

Irene: Ok.

Davide: Bene, allora fateci sapere, cari amici, i vostri talenti utili o inutili. Alla fine, i nostri erano tutti talenti abbastanza simpatici. E niente, non ho altro da aggiungere. Coltivate i vostri talenti e imparate l'italiano, soprattutto.

Irene: Bravissimo, che l'italiano, ragazzi, ricordatevi, è un talento utilissimo. Non so se possiamo definirlo “talento”. Ma sicuramente è molto, molto utile.

Davide: Arricchisce la vita, come tutte queste cose.

Irene: Hai ragione.

Davide: Insomma, in qualche modo arricchisce la vita.

Irene: Hai ragione. Grazie per l'ascolto e ricordatevi di commentare con i vostri talenti e anche, se vi va, di lasciare un commento al podcast e una recensione. Magari valutare questo podcast con 5 stelle.

Davide: Perfetto, grazie Irene, e alla prossima!

Irene: Grazie a te, ciao!

Bene, siamo arrivati alla fine di questo episodio. Che cosa ti voglio dire? Come sempre, se ti piace Podcast Italiano Principiante, lascia una recensione a 5 stelle su Spotify o su Apple Podcast o dove ci ascolti: è molto importante e ci aiuta. Parlane anche con altri studenti, amici, persone che conosci, che imparano l'italiano. E infine, ti ricordo, se vuoi portare il tuo italiano al livello successivo, al livello intermedio, abbiamo un corso basato su una storia che è davvero appassionante e coinvolgente e emozionante, ma che ti insegna anche tutta la grammatica necessaria per arrivare al livello intermedio. Si chiama La Storia di Italo. Ti lascio un link nelle note di questo episodio. Penso che ti piacerebbe molto, quindi vai a scoprirlo. Questo è tutto, ci sentiamo tra una settimana.

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