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5 cose da sapere prima di venire in vacanza in Italia

Principiante
#
80

July 24, 2025

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Note e risorse

In questo episodio, Irene condivide 5 curiosità pratiche da sapere prima di visitare l'Italia: dalle regole sulla mancia ai metodi di pagamento, dai trasporti pubblici agli orari italiani, fino ai consigli per affrontare il caldo estivo mediterraneo.

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Trascrizione

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Ciao e bentornato, o bentornata, su Podcast Italiano Principiante, il podcast per chi sa un po’ di italiano e vuole migliorare, vuole fare progressi. Io sono Irene e la mia voce è ancora bruttissima, mi dispiace. Spero di riprendermi presto. Comunque, oggi è 24 luglio. Siamo a luglio, e per tante persone è finalmente arrivato il momento di andare in vacanza. Magari anche tu, che mi stai ascoltando, stai per partire… e forse stai pensando di venire proprio in Italia. Infatti, in questo periodo, ricevo tanti messaggi da amici, studenti, colleghi e, in generale, persone che verranno in vacanza in Italia e hanno tantissime domande da farmi, riguardo al turismo, al cibo, al meteo, alla temperatura ecc.ecc. Così ho pensato: perché non fare un episodio con 5 curiosità, cinque cose, da sapere prima di venire in vacanza in Italia?

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Certo, devo fare una premessa: le cose di cui parliamo oggi sono piccolezze, piccole curiosità, insomma informazioni utili, ma non essenziali. Se stai preparando un viaggio in Italia, mi raccomando, fai in modo di informarti bene su tutto ciò che serve davvero: documenti, assicurazione, trasporti, regole d’ingresso nel Paese, meteo, temperature, ecc ecc., va bene? Comunque, per ora, puoi rilassarti e ascoltare questo episodio per imparare qualcosa di interessante, sia se devi viaggiare in Italia, sia se questa vacanza ancora non è nei tuoi piani. Magari puoi condividere queste curiosità con qualcuno che verrà in Italia o che ama l’Italia, o magari tu stesso, o stessa, verrai in Italia in futuro, e queste informazioni ti saranno utili.

Dunque, iniziamo con la prima curiosità che mi viene in mente, e cioè la mancia. La mancia sono soldi extra, oltre al pagamento che abbiamo già fatto, che lasciamo ad un lavoratore se il servizio è impeccabile, eccellente. Ad esempio, quando andiamo al ristorante, possiamo lasciare la mancia al cameriere. Quando andiamo al bar, possiamo lasciare la mancia al barista. E così via. È un modo gentile di dare valore, importanza, al servizio ricevuto. Ora: quando vai a pranzo o a cena in un ristorante in Italia, non è molto comune lasciare la mancia. Io sono italiana, ma vivo praticamente negli Stati Uniti, e lì, la mancia è quasi obbligatoria. Quando mangi in un ristorante in America del Nord, devi lasciare la mancia. È atteso, è un'aspettativa sociale, se non lo fai ti guardano male o ti chiedono il perché, o magari ti chiedono se era buono il cibo, se il servizio andava bene ecc. ecc. In Italia, invece, quando paghi il conto, è già tutto incluso. Nessuno si aspetta che tu lasci una mancia ai camerieri o al cuoco. Certo, se vuoi, puoi lasciarla, il cameriere o la cameriera ne sarà contento o contenta, però nessuno la chiede o se la aspetta. Quindi se arrivi in un ristorante in Italia, mangi, paghi, saluti e te ne vai dal ristorante, ti stai comportando in modo normale, come ogni italiano.

Ovviamente, se hai mangiato particolarmente bene e il servizio era ottimo e vuoi dire “grazie” al cameriere, puoi lasciare una mancia. Ma, in generale, lasciare una mancia è un’eccezione, significa che il posto, o il servizio di quel posto, è proprio eccezionale. Noi italiani comuni, di solito, non lasciamo la mancia ovunque andiamo a mangiare. Inoltre, se paghi il conto con la carta, ma vuoi lasciare una mancia, ricordati che in Italia la mancia deve essere in contanti, cioè o devi dare direttamente i soldi al cameriere prima di andare via, o gli lasci i soldi sul tavolo dove hai mangiato. In Italia funziona così. Ma ricorda che non è assolutamente obbligatoria, anzi. Nessuno si aspetta che tu lasci una mancia. Probabilmente in Italia lasciano la mancia solo i ricchi e i turisti!

Ora, parlare di carta o contanti mi ha fatto venire in mente il secondo punto, cioè i pagamenti. In Italia, dal 2022, ogni esercente (cioè ogni persona che ha, che esercita una attività, come un negozio, un bar, un ristorante ecc.) deve accettare carte di credito come pagamento e può ricevere una multa se si rifiuta. Finalmente! Devo dire che le cose, in Italia, in relazione ai pagamenti con carta, sono cambiate abbastanza velocemente, per fortuna. Mi ricordo quando 4 anni fa, dopo tanto tempo negli Stati Uniti, dove pagavo sempre con il telefono, cioè con la carta che avevo sul telefono, quando sono tornata in Italia ho avuto uno shock, perché nessuno mi permetteva di pagare con la carta. O, comunque, mi chiedevano di comprare più cose, di spendere più soldi, perché loro “pagavano delle commissioni” e quindi non potevano farmi pagare con la carta una cosa che costava 1€. Ora le cose sono cambiate, e generalmente si può pagare con la carta ovunque e qualsiasi cosa. Menomale! Certo, a volte, il “POS” cioè la macchinetta che si usa per pagare con la carta è, casualmente, “rotto” e quindi bisogna per forza ritirare i soldi. Ma spesso è un escamotage, è la bugia di un venditore che non vuole pagare le commissioni. Cioè se una cosa costa 1€, e io pago con la carta, l’esercente non guadagna 1€ pulito, intero, ma magari 90 centesimi. Questo è il punto. Però, comunque, oggigiorno non possiamo ignorare la superiorità della carta, del pagamento con carta. Basta contanti, per favore, sono anche sporchi! Ah, a proposito, un’altra informazione utile è che l’American Express non è molto amata in Italia. A volte non viene accettata. A volte, eh. È raro ma può succedere, quindi ricordati di portare una carta alternativa, tipo Mastercard, se ce l’hai. Poi, sempre meglio avere anche un po’ di contanti per emergenze, come le mance, i biglietti dell’autobus ecc. In generale è abbastanza facile ritirare soldi in Italia, è pieno di bancomat, quindi non dovresti avere problemi, anche se dipende ovviamente da quale città o paese stai visitando.

Comunque, passiamo al terzo punto: i trasporti. Se hai in mente di visitare le grandi città italiane, come Roma, Firenze, Napoli o Milano, ricordati che queste città si girano a piedi. I centri storici sono labirinti di strade e stradine, scalinate, discese e salite, quindi portati delle buone scarpe, delle scarpe comode, da ginnastica, fresche, e preparati a camminare. Camminare è anche molto utile perché ti aiuterà a smaltire il buonissimo cibo italiano che mangerai. Se invece decidi di affittare una macchina, ti consiglio di usarla solo al di fuori delle grandi città. Cioè, usala per viaggiare da una città all’altra, o per andare al mare, in montagna, in campagna, in periferia, ma non per girare il centro delle città. Anche perché, parlando di strade, devi sapere che tutti i centri storici delle città italiane sono inaccessibili con la macchina, a meno che non vivi nel centro storico, allora hai un permesso. Infatti i centri storici delle grandi città sono protetti da varchi elettronici che vietano l’ingresso alle auto non autorizzate in orari prestabiliti. Il centro storico in Italia è sempre una ZTL, cioè una zona a traffico limitato. Solo chi ci vive o lavora e quindi ha un permesso può guidare in centro. Se entri accidentalmente in una  ZTL con un’auto a noleggio poi dovrai pagare una multa salatissima. E magari lo scoprirai solo mesi e mesi dopo il tuo ritorno nel tuo Paese. Quindi, se affitti una macchina, parcheggia fuori dal centro della città e vai a piedi. Ok? Poi, se non ti va di camminare, magari puoi affittare una bici o un monopattino elettrico. Le città ne sono letteralmente piene. Ah, un’altra cosa, prima di passare al prossimo punto; ricordati di stare molto attento o attenta quando attraversi la strada: attraversa sempre sulle strisce pedonali e guarda bene a destra e sinistra. Sulle strisce, per legge, le auto dovrebbero fermarsi, ma la realtà varia: a Roma spesso rallentano soltanto, senza fermarsi, per esempio. Quindi fai attenzione.

Passiamo ora al quarto punto: gli orari italiani. Ecco un’altra cosa che può sorprendere chi arriva in Italia: qui non tutto è sempre aperto a ogni ora del giorno. In Italia i negozi, i ristoranti, gli uffici, i servizi ecc.ecc. hanno i loro orari. Iniziamo dalla mattina. Se ti svegli presto e vuoi fare colazione, non preoccuparti: i bar italiani aprono molto presto, anche alle 5 del mattino, e restano aperti fino alle 20, o anche oltre. Però attenzione: se vuoi fare la colazione italiana, quindi prendere un caffè o un cappuccino e un cornetto, devi andare la mattina. Dopo le 11 o mezzogiorno i cornetti non si trovano più nei bar. Ovviamente potrai comunque prendere un caffè o un cappuccino, ma i cornetti freschi di solito finiscono prima di mezzogiorno. Il pranzo, invece, ha orari precisi. Di solito i ristoranti aprono verso le 12:30, quindi può essere difficile mangiare al ristorante prima di quell’orario. Dopo pranzo, invece, c’è un momento sacrosanto in Italia: la pausa. La maggior parte dei negozi, ovviamente non sono incluse le catene commerciali, parliamo di negozietti gestiti da una o due persone, chiudono dalle 13 alle 16. È una specie di “siesta”, anche se non si dorme per forza. È un momento per prendersi una pausa, tornare a casa, mangiare con calma, ricaricare le energie. A Roma, per esempio, nei quartieri residenziali, quelli dove vivono i locali e non i turisti, se esci alle 2 di pomeriggio trovi quasi tutto chiuso. Invece in centro, nelle zone turistiche, resta quasi tutto aperto anche dopo pranzo. Ovviamente, dipende anche dalla regione in cui andrai. In Italia, poi, si cena più tardi rispetto ad altri Paesi. Diciamo che l’orario più comune è intorno alle 8 di sera, o anche più tardi. Se arrivi alle 6 di pomeriggio e chiedi un tavolo per cenare, forse ti guarderanno un po’ strano. Anzi, la maggior parte dei ristoranti alle 6 ancora non ha aperto. Per quanto riguarda i supermercati, seguono una logica simile: nelle grandi città, le catene più famose, come Coop, Conad o Esselunga, sono aperte con orario continuato e chiudono alle 20.30 o alle 21. Nei paesini piccoli però, magari, chiudono prima. Ah, una cosa importante da ricordare: la domenica è quasi tutto chiuso! Tieni a mente questa cosa, è importante da sapere. La domenica, in Italia, è il giorno di riposo di tutti.

Passiamo ora all’ultimo punto, quello più scottante: il caldo italiano. L’estate mediterranea può essere incantevole… ma anche rovente. Da metà giugno a inizio settembre le temperature superano spesso i 38 °C e l’umidità rende l’aria afosa e pesante, specie nelle città, come Firenze o Roma. Per capirci, 38 gradi Celsius equivalgono a 101 gradi Fahrenheit, ok? Quindi ricordati di idratarti sempre: bevi tanta acqua, portati una borraccia da riempire, soprattutto se vieni a Roma dove ci sono milioni di fontanelle dove bere acqua ottima, fresca e gratuita; poi portati un ventaglio o un mini-ventilatore, di quelli a batteria o USB. Portati anche un cappello e, soprattutto, la crema solare. Poi, come già detto; scarpe comode ma fresche, magari aperte, abiti leggeri e traspiranti. Un’altra cosa degna di menzione è che non amiamo particolarmente l’aria condizionata. Oddio, anche questa cosa sta lentamente cambiando, grazie al cielo. Anche perché ormai, con il cambiamento climatico e il surriscaldamento del pianeta, l’aria condizionata non è più un lusso, ma quasi una necessità per tutti. Ma comunque in molti negozi, ristoranti e B&B l’aria condizionata è ancora assente o tenuta al minimo per risparmiare soldi ed energia; nei musei no, c’è l’aria condizionata, soprattutto per proteggere le opere d’arte. Anche su molti treni, ma spesso nelle metro e sugli autobus si muore di caldo. Soprattutto ad agosto, a Roma. Infatti, secondo me, il periodo perfetto per viaggiare è sempre aprile o ottobre, quando il clima è più piacevole.

L’episodio di oggi finisce qui. Spero tu abbia imparato o scoperto qualcosa di interessante e utile, soprattutto se stai per partire per l’Italia. Se hai domande sull’Italia, a proposito, scrivile in un commento. Ci fa piacere risponderti, e magari darti informazioni utili prima che tu parta. Così puoi arrivare in italia preparata, o preparato. Comunque, se ti è piaciuto l’episodio, oltre a commentare e a lasciare una recensione positiva, puoi condividerlo con chi sta per visitare l’Italia o con chi studia l’italiano. Il tuo aiuto è molto importante per questo podcast. Detto questo, grazie per l’ascolto. Ti saluto e ci sentiamo alla prossima, ciao!

Ciao e bentornato, o bentornata, su Podcast Italiano Principiante, il podcast per chi sa un po’ di italiano e vuole migliorare, vuole fare progressi. Io sono Irene e la mia voce è ancora bruttissima, mi dispiace. Spero di riprendermi presto. Comunque, oggi è 24 luglio. Siamo a luglio, e per tante persone è finalmente arrivato il momento di andare in vacanza. Magari anche tu, che mi stai ascoltando, stai per partire… e forse stai pensando di venire proprio in Italia. Infatti, in questo periodo, ricevo tanti messaggi da amici, studenti, colleghi e, in generale, persone che verranno in vacanza in Italia e hanno tantissime domande da farmi, riguardo al turismo, al cibo, al meteo, alla temperatura ecc.ecc. Così ho pensato: perché non fare un episodio con 5 curiosità, cinque cose, da sapere prima di venire in vacanza in Italia?

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Certo, devo fare una premessa: le cose di cui parliamo oggi sono piccolezze, piccole curiosità, insomma informazioni utili, ma non essenziali. Se stai preparando un viaggio in Italia, mi raccomando, fai in modo di informarti bene su tutto ciò che serve davvero: documenti, assicurazione, trasporti, regole d’ingresso nel Paese, meteo, temperature, ecc ecc., va bene? Comunque, per ora, puoi rilassarti e ascoltare questo episodio per imparare qualcosa di interessante, sia se devi viaggiare in Italia, sia se questa vacanza ancora non è nei tuoi piani. Magari puoi condividere queste curiosità con qualcuno che verrà in Italia o che ama l’Italia, o magari tu stesso, o stessa, verrai in Italia in futuro, e queste informazioni ti saranno utili.

Dunque, iniziamo con la prima curiosità che mi viene in mente, e cioè la mancia. La mancia sono soldi extra, oltre al pagamento che abbiamo già fatto, che lasciamo ad un lavoratore se il servizio è impeccabile, eccellente. Ad esempio, quando andiamo al ristorante, possiamo lasciare la mancia al cameriere. Quando andiamo al bar, possiamo lasciare la mancia al barista. E così via. È un modo gentile di dare valore, importanza, al servizio ricevuto. Ora: quando vai a pranzo o a cena in un ristorante in Italia, non è molto comune lasciare la mancia. Io sono italiana, ma vivo praticamente negli Stati Uniti, e lì, la mancia è quasi obbligatoria. Quando mangi in un ristorante in America del Nord, devi lasciare la mancia. È atteso, è un'aspettativa sociale, se non lo fai ti guardano male o ti chiedono il perché, o magari ti chiedono se era buono il cibo, se il servizio andava bene ecc. ecc. In Italia, invece, quando paghi il conto, è già tutto incluso. Nessuno si aspetta che tu lasci una mancia ai camerieri o al cuoco. Certo, se vuoi, puoi lasciarla, il cameriere o la cameriera ne sarà contento o contenta, però nessuno la chiede o se la aspetta. Quindi se arrivi in un ristorante in Italia, mangi, paghi, saluti e te ne vai dal ristorante, ti stai comportando in modo normale, come ogni italiano.

Ovviamente, se hai mangiato particolarmente bene e il servizio era ottimo e vuoi dire “grazie” al cameriere, puoi lasciare una mancia. Ma, in generale, lasciare una mancia è un’eccezione, significa che il posto, o il servizio di quel posto, è proprio eccezionale. Noi italiani comuni, di solito, non lasciamo la mancia ovunque andiamo a mangiare. Inoltre, se paghi il conto con la carta, ma vuoi lasciare una mancia, ricordati che in Italia la mancia deve essere in contanti, cioè o devi dare direttamente i soldi al cameriere prima di andare via, o gli lasci i soldi sul tavolo dove hai mangiato. In Italia funziona così. Ma ricorda che non è assolutamente obbligatoria, anzi. Nessuno si aspetta che tu lasci una mancia. Probabilmente in Italia lasciano la mancia solo i ricchi e i turisti!

Ora, parlare di carta o contanti mi ha fatto venire in mente il secondo punto, cioè i pagamenti. In Italia, dal 2022, ogni esercente (cioè ogni persona che ha, che esercita una attività, come un negozio, un bar, un ristorante ecc.) deve accettare carte di credito come pagamento e può ricevere una multa se si rifiuta. Finalmente! Devo dire che le cose, in Italia, in relazione ai pagamenti con carta, sono cambiate abbastanza velocemente, per fortuna. Mi ricordo quando 4 anni fa, dopo tanto tempo negli Stati Uniti, dove pagavo sempre con il telefono, cioè con la carta che avevo sul telefono, quando sono tornata in Italia ho avuto uno shock, perché nessuno mi permetteva di pagare con la carta. O, comunque, mi chiedevano di comprare più cose, di spendere più soldi, perché loro “pagavano delle commissioni” e quindi non potevano farmi pagare con la carta una cosa che costava 1€. Ora le cose sono cambiate, e generalmente si può pagare con la carta ovunque e qualsiasi cosa. Menomale! Certo, a volte, il “POS” cioè la macchinetta che si usa per pagare con la carta è, casualmente, “rotto” e quindi bisogna per forza ritirare i soldi. Ma spesso è un escamotage, è la bugia di un venditore che non vuole pagare le commissioni. Cioè se una cosa costa 1€, e io pago con la carta, l’esercente non guadagna 1€ pulito, intero, ma magari 90 centesimi. Questo è il punto. Però, comunque, oggigiorno non possiamo ignorare la superiorità della carta, del pagamento con carta. Basta contanti, per favore, sono anche sporchi! Ah, a proposito, un’altra informazione utile è che l’American Express non è molto amata in Italia. A volte non viene accettata. A volte, eh. È raro ma può succedere, quindi ricordati di portare una carta alternativa, tipo Mastercard, se ce l’hai. Poi, sempre meglio avere anche un po’ di contanti per emergenze, come le mance, i biglietti dell’autobus ecc. In generale è abbastanza facile ritirare soldi in Italia, è pieno di bancomat, quindi non dovresti avere problemi, anche se dipende ovviamente da quale città o paese stai visitando.

Comunque, passiamo al terzo punto: i trasporti. Se hai in mente di visitare le grandi città italiane, come Roma, Firenze, Napoli o Milano, ricordati che queste città si girano a piedi. I centri storici sono labirinti di strade e stradine, scalinate, discese e salite, quindi portati delle buone scarpe, delle scarpe comode, da ginnastica, fresche, e preparati a camminare. Camminare è anche molto utile perché ti aiuterà a smaltire il buonissimo cibo italiano che mangerai. Se invece decidi di affittare una macchina, ti consiglio di usarla solo al di fuori delle grandi città. Cioè, usala per viaggiare da una città all’altra, o per andare al mare, in montagna, in campagna, in periferia, ma non per girare il centro delle città. Anche perché, parlando di strade, devi sapere che tutti i centri storici delle città italiane sono inaccessibili con la macchina, a meno che non vivi nel centro storico, allora hai un permesso. Infatti i centri storici delle grandi città sono protetti da varchi elettronici che vietano l’ingresso alle auto non autorizzate in orari prestabiliti. Il centro storico in Italia è sempre una ZTL, cioè una zona a traffico limitato. Solo chi ci vive o lavora e quindi ha un permesso può guidare in centro. Se entri accidentalmente in una  ZTL con un’auto a noleggio poi dovrai pagare una multa salatissima. E magari lo scoprirai solo mesi e mesi dopo il tuo ritorno nel tuo Paese. Quindi, se affitti una macchina, parcheggia fuori dal centro della città e vai a piedi. Ok? Poi, se non ti va di camminare, magari puoi affittare una bici o un monopattino elettrico. Le città ne sono letteralmente piene. Ah, un’altra cosa, prima di passare al prossimo punto; ricordati di stare molto attento o attenta quando attraversi la strada: attraversa sempre sulle strisce pedonali e guarda bene a destra e sinistra. Sulle strisce, per legge, le auto dovrebbero fermarsi, ma la realtà varia: a Roma spesso rallentano soltanto, senza fermarsi, per esempio. Quindi fai attenzione.

Passiamo ora al quarto punto: gli orari italiani. Ecco un’altra cosa che può sorprendere chi arriva in Italia: qui non tutto è sempre aperto a ogni ora del giorno. In Italia i negozi, i ristoranti, gli uffici, i servizi ecc.ecc. hanno i loro orari. Iniziamo dalla mattina. Se ti svegli presto e vuoi fare colazione, non preoccuparti: i bar italiani aprono molto presto, anche alle 5 del mattino, e restano aperti fino alle 20, o anche oltre. Però attenzione: se vuoi fare la colazione italiana, quindi prendere un caffè o un cappuccino e un cornetto, devi andare la mattina. Dopo le 11 o mezzogiorno i cornetti non si trovano più nei bar. Ovviamente potrai comunque prendere un caffè o un cappuccino, ma i cornetti freschi di solito finiscono prima di mezzogiorno. Il pranzo, invece, ha orari precisi. Di solito i ristoranti aprono verso le 12:30, quindi può essere difficile mangiare al ristorante prima di quell’orario. Dopo pranzo, invece, c’è un momento sacrosanto in Italia: la pausa. La maggior parte dei negozi, ovviamente non sono incluse le catene commerciali, parliamo di negozietti gestiti da una o due persone, chiudono dalle 13 alle 16. È una specie di “siesta”, anche se non si dorme per forza. È un momento per prendersi una pausa, tornare a casa, mangiare con calma, ricaricare le energie. A Roma, per esempio, nei quartieri residenziali, quelli dove vivono i locali e non i turisti, se esci alle 2 di pomeriggio trovi quasi tutto chiuso. Invece in centro, nelle zone turistiche, resta quasi tutto aperto anche dopo pranzo. Ovviamente, dipende anche dalla regione in cui andrai. In Italia, poi, si cena più tardi rispetto ad altri Paesi. Diciamo che l’orario più comune è intorno alle 8 di sera, o anche più tardi. Se arrivi alle 6 di pomeriggio e chiedi un tavolo per cenare, forse ti guarderanno un po’ strano. Anzi, la maggior parte dei ristoranti alle 6 ancora non ha aperto. Per quanto riguarda i supermercati, seguono una logica simile: nelle grandi città, le catene più famose, come Coop, Conad o Esselunga, sono aperte con orario continuato e chiudono alle 20.30 o alle 21. Nei paesini piccoli però, magari, chiudono prima. Ah, una cosa importante da ricordare: la domenica è quasi tutto chiuso! Tieni a mente questa cosa, è importante da sapere. La domenica, in Italia, è il giorno di riposo di tutti.

Passiamo ora all’ultimo punto, quello più scottante: il caldo italiano. L’estate mediterranea può essere incantevole… ma anche rovente. Da metà giugno a inizio settembre le temperature superano spesso i 38 °C e l’umidità rende l’aria afosa e pesante, specie nelle città, come Firenze o Roma. Per capirci, 38 gradi Celsius equivalgono a 101 gradi Fahrenheit, ok? Quindi ricordati di idratarti sempre: bevi tanta acqua, portati una borraccia da riempire, soprattutto se vieni a Roma dove ci sono milioni di fontanelle dove bere acqua ottima, fresca e gratuita; poi portati un ventaglio o un mini-ventilatore, di quelli a batteria o USB. Portati anche un cappello e, soprattutto, la crema solare. Poi, come già detto; scarpe comode ma fresche, magari aperte, abiti leggeri e traspiranti. Un’altra cosa degna di menzione è che non amiamo particolarmente l’aria condizionata. Oddio, anche questa cosa sta lentamente cambiando, grazie al cielo. Anche perché ormai, con il cambiamento climatico e il surriscaldamento del pianeta, l’aria condizionata non è più un lusso, ma quasi una necessità per tutti. Ma comunque in molti negozi, ristoranti e B&B l’aria condizionata è ancora assente o tenuta al minimo per risparmiare soldi ed energia; nei musei no, c’è l’aria condizionata, soprattutto per proteggere le opere d’arte. Anche su molti treni, ma spesso nelle metro e sugli autobus si muore di caldo. Soprattutto ad agosto, a Roma. Infatti, secondo me, il periodo perfetto per viaggiare è sempre aprile o ottobre, quando il clima è più piacevole.

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