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Chiara Ferragni: ascesa e declino dell’influencer più famosa d’Italia

Intermedio
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51

June 3, 2025

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Note e risorse

In questo episodio di livello intermedio, esploriamo l'ascesa e la caduta di Chiara Ferragni, una delle influencer più famose d'Italia. Dalla nascita del suo blog "The Blonde Salad" fino allo scandalo del pandoro che ha fatto crollare il suo impero digitale.

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Trascrizione

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C’è stato un tempo in cui i post di Chiara Ferragni erano ovunque su Instagram: abiti alla moda, viaggi da sogno, eventi esclusivi, una casa lussuosa e una famiglia da copertina. Ogni post sembrava raccontare una vita perfetta, piena di successi e momenti felici. Se non sai chi è Chiara Ferragni, te lo dico subito. È un’imprenditrice digitale, un’influencer e una fashion blogger italiana che detiene un record: è stata una delle prime italiane a superare i 10 milioni di follower su Instagram, diventando un simbolo dell'influencer marketing italiano. Oggi, Chiara Ferragni è il personaggio più seguito su TikTok dagli italiani, ma anche su Instagram, dove la seguono ben 28,5 milioni di seguaci. Chiara Ferragni è diventata famosa a livello internazionale nel 2009, grazie al suo blog “The Blonde Salad”. A quei tempi, il concetto di “influencer” era ancora agli inizi, e Chiara Ferragni fu una delle prime a farlo scoprire all’Italia, trasformando la propria immagine e il proprio stile in un vero e proprio brand. Chiara Ferragni è finita su riviste come Forbes e Vogue, è stata ospite delle fashion week più importanti, è stata testimonial di brand popolarissimi e, nel 2015, la Harvard Business School ha persino analizzato il suo business come caso di studio. Per molte giovani ragazze, Chiara Ferragni rappresenta il sogno contemporaneo: partire da zero, con un’idea in testa e un telefono in mano, e costruirsi una carriera di successo. La Ferragni si è sempre presentata come una figura positiva, motivazionale e trasparente: non era soltanto una delle influencer più seguite d’Italia, era un simbolo del potere dei social, una donna ricca e inattaccabile, capace di trasformare la propria quotidianità in un impero digitale.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Ma qualcosa cambia quando, a causa di uno scandalo, l’impero di Chiara Ferragni crolla all’improvviso: polemiche, indagini, multe salate, brand che prendono le distanze e commenti pieni di odio. L’opinione pubblica inizia a vacillare, a guardare con sospetto quel personaggio che, fino a poco tempo prima, guardava con rispetto e ammirazione.

Io sono Irene e questo è Podcast Italiano, un podcast per chi vuole imparare o migliorare il proprio italiano attraverso contenuti interessanti. In quest’episodio, ti racconto l’ascesa e la caduta di Chiara Ferragni, influencer e imprenditrice digitale, praticamente una delle personalità più conosciute e seguite del web italiano. E poi, attraverso la sua storia, rifletteremo anche sul mondo degli influencer, un mondo che tanto dà e tanto toglie, dove si può diventare icone in un giorno… e cadere nell’oblio in una notte.

Prima di iniziare, però, ti ricordo che anche questo episodio, come tutti gli altri, è accompagnato da una trascrizione arricchita da note lessicali, quindi un glossario, e spiegazioni grammaticali. Questa trascrizione è gratis, e si trova sul nostro sito. Ti lascio il link nelle note dell'episodio, che potrai trovare nell'app che stai usando per ascoltarci, come Spotify, Apple Podcast o qualsiasi app di podcast. Buon ascolto!

Quando Chiara Ferragni apre il suo blog, nel 2009, in Italia non esiste ancora il termine “influencer” e, anche a livello globale, è ancora un concetto in fase embrionale. Nel 2009, infatti, non esisteva ancora neanche Instagram, e i blog erano la forma principale di espressione per chi voleva condividere con il resto del mondo le proprie passioni o opinioni. Oggi gli influencer sono parte di un’industria fatta di sponsorizzazioni, monetizzazione, affiliazioni e collaborazioni. Tutto questo nel 2009 non c’era, e diventare famosi su internet, in Italia, era quasi impossibile: le celebrità italiane erano personaggi televisivi, presentatori, attori e attrici, cantanti; per diventare famosi si doveva passare ancora per la TV, per il cinema o per i giornali. L’Italia non era ancora pronta a concepire la figura dell’influencer come “professionista”. Tuttavia, Chiara Ferragni ha anticipato e, in parte, “creato” questo mercato in Italia: il suo successo è stato il risultato di una combinazione di intuito, tempismo e furbizia.

Ma sarebbe ingenuo pensare che tutto questo sia nato “dal nulla”. Chiara Ferragni, infatti, viene da una famiglia benestante: suo padre è un dentista affermato, sua madre ha lavorato nel mondo della moda e oggi è una scrittrice. Cresciuta in un contesto borghese e stimolante, la Ferragni ha avuto accesso fin da giovanissima a viaggi, tecnologia, ed educazione di qualità, infatti ha studiato all’Università privata Bocconi di Milano, una delle più prestigiose d’Italia. Come puoi immaginare, le sue condizioni di partenza erano estremamente favorevoli: avere tempo, risorse e sicurezza economica le ha permesso di dedicarsi al suo sogno, al suo grande progetto. Quindi possiamo dire che il mito della “self-made woman”, in questo caso, va ridimensionato: la Ferragni ha avuto fiuto e determinazione, ma anche il lusso di poter rischiare dove molti altri, per mancanza di mezzi o possibilità, non avrebbero potuto nemmeno sognare di farlo.

Comunque, facciamo un passo indietro: Chiara apre il suo blog, The Blonde Salad, dove ogni giorno pubblica foto dei suoi outfit, dei suoi look. Pubblica anche foto di viaggi e uscite, consigli sullo shopping e tante altre cose relative alla moda. Diventa rapidamente molto popolare. Quando vede che la sua fama cresce, non si limita più a pubblicare gli outfit del giorno o i consigli su dove fare shopping a Milano: inizia a costruire un’identità di marca. Viene lanciata una linea di moda che porta il suo nome, Chiara Ferragni, rappresentata da un simbolo riconoscibile e inconfondibile: un occhio dalle lunghe ciglia. Inizia a vendere scarpe, borse e felpe del suo brand e il successo è travolgente. Tutto ciò che Chiara Ferragni indossa, promuove o vende, diventa oggetto di desiderio in Italia. Così, non passa molto tempo prima che i grandi brand internazionali inizino a corteggiarla, proponendole collaborazioni, sponsorizzazioni, e campagne pubblicitarie. Chiara non è più solo una ragazza di Cremona che racconta la sua vita online: diventa un vero e proprio fenomeno mediatico, apparendo sulle copertine delle riviste più importanti del settore della moda, come Vogue, Elle e Vanity Fair. E, in poco tempo, in un settore tradizionalmente dominato da stilisti affermati e famosissimi, riesce a inserirsi tra i protagonisti delle sfilate, delle tendenze, e delle scelte dei consumatori. Non è solo invitata agli eventi, è al centro dell’attenzione, viene fotografata, intervistata, richiesta e acclamata: è la prima influencer italiana a ottenere questo tipo di riconoscimento su scala globale.

Così i suoi prodotti arrivano nei negozi di tutto il mondo e, in quegli anni, ogni sua mossa sembra un successo. L’influencer diventa un’imprenditrice e inizia a fatturare moltissimo. Nei primi anni, il brand registra una crescita significativa: nel 2014, le sue attività hanno generato circa 8 milioni di dollari di fatturato. Piano piano inizia a lavorare con marchi di lusso, diventa testimonial di Pantene, Intimissimi, Calzedonia e crea collezioni in collaborazione con vari brand che vanno sold out in poche ore. La sua immagine piace anche oltreoceano: inizia a frequentare gli ambienti hollywoodiani e le fashion week internazionali. Vive tra Milano e Los Angeles, dove compra casa a West Hollywood. Partecipa a eventi mondani esclusivi come il Coachella, il Festival di Cannes e i party di brand come Balmain o Moschino, accanto a star del calibro di Kim Kardashian, Gigi Hadid, Kendall Jenner e Beyoncé.

Nel 2018 sposa il rapper italiano Fedez, con un matrimonio pazzesco a Noto, in Sicilia, seguito da milioni di persone in diretta social. L’unione di Fedez e Ferragni crea una coppia potentissima a livello comunicativo: i “Ferragnez”. Insieme lanciano prodotti, eventi, contenuti condivisi, una serie su Amazon Prime e un’intera narrazione della loro famiglia, tra figli, viaggi, lusso e lavoro. Chiara Ferragni e Fedez hanno scelto fin dall’inizio di condividere gran parte della loro vita privata sui social, trasformando la famiglia in un vero e proprio fenomeno mediatico. Hanno mostrato momenti intimi, quotidiani, e anche i figli, fin da neonati, generando milioni di visualizzazioni ma anche molte critiche. In tanti li hanno accusati e li accusano, tuttora, di aver esposto troppo la loro vita e quella dei loro bambini, mettendo il consenso e la tutela dei minori in secondo piano rispetto alla visibilità e al guadagno.

Comunque, Chiara Ferragni diventa una macchina genera-milioni. Secondo Forbes, nel suo periodo d’oro, Ferragni arriva a guadagnare tra i 50.000 e i 100.000 euro per un singolo post sponsorizzato su Instagram. Le sue società mostrano fatturati in crescita costante, tutti la vogliono, la acclamano ed elogiano come un modello femminile di imprenditoria digitale. Pensa che viene anche invitata a partecipare al Festival di Sanremo nel 2023, come co-conduttrice della prima e dell’ultima serata. Quest’evento è stato probabilmente il momento più alto della sua carriera. Davanti a milioni di persone ha parlato di femminismo, ha indossato abiti simbolici, pieni di significato e letto una lettera toccante alla sé bambina. In quel momento non era solo un’influencer, ma un simbolo, una voce ascoltata da tutti gli italiani. Ahimè, però, proprio da lì, pochi mesi dopo, inizierà il declino. Ma… ci arriviamo piano piano.

Psss, sono Davide e mi inserisco un secondo per parlarti di Italki, la migliore piattaforma online dove trovare insegnanti e tutor per fare lezioni di lingua. Se ascolti questo podcast da tempo probabilmente capisci l’italiano bene o molto bene magari, ma non è detto che tu sappia parlarlo altrettanto bene. Ecco, io ti consiglio di andare su Italki e prenotare la prima lezione: come vedrai è facilissimo e comodissimo. Se passi dal mio link avrai uno sconto speciale: 5 euro su lezioni dal prezzo superiore a 10 euro. Vai nelle note dell'episodio e clicca sul link, usando il codice PODCAST2025.

Torniamo a noi. Al di là dei messaggi femministi a Sanremo, dobbiamo dire che la Ferragni e il suo ex marito, Fedez, sono sempre stati socialmente impegnati. Insieme hanno sostenuto cause importanti, per menzionarne una, il DDL Zan contro l’omotransfobia. Il DDL Zan (Disegno di Legge Zan), dal nome del deputato Alessandro Zan, era una proposta di legge italiana volta a contrastare la discriminazione e la violenza basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. L’obiettivo di questa proposta era estendere le tutele già previste dalla legge Mancino (una legge contro il razzismo e l’antisemitismo) anche a queste categorie, introducendo pene più severe per chi commette atti d’odio e discriminazione. La proposta ha però generato un acceso dibattito pubblico e politico. I sostenitori lo vedevano come un passo necessario per una società più inclusiva, per proteggere quelle categorie che, in modo ingiustificato, spesso ancora ricevono odio senza alcun motivo sensato; ma c’era anche chi temeva che questa legge potesse limitare la libertà di espressione, specialmente quella religiosa. Il disegno di legge è stato approvato alla Camera nel 2020, ma è stato bloccato al Senato nel 2021. Chiara Ferragni e Fedez si sono schierati pubblicamente a favore del DDL Zan, usando i social per informare e mobilitare i loro follower, soprattutto i più giovani.

Un’altra cosa da menzionare è che, durante la pandemia, Chiara e Fedez hanno promosso varie raccolte fondi per supportare gli ospedali italiani. Pensa che, in poche ore, raccolgono circa 3 milioni di euro per l’ospedale di San Raffaele a Milano. Questo durante il Covid, ok? Allora l'opinione pubblica li premia: non sono più solo “personaggi social”, ma esempi di come gli influencer possano avere un impatto positivo forte nel mondo reale. Così iniziano ad aumentare le operazioni benefiche da parte della Ferragni, tanto che la beneficenza diventa una sorta di… strumento di marketing.

E qui cade l’asino. Ad un certo punto, nel 2022, Chiara Ferragni decide di legare la sua immagine a un’azienda dolciaria famosissima qui in Italia, la Balocco, per lanciare una versione speciale di un prodotto tradizionale del periodo natalizio: il pandoro. La campagna viene presentata come un’iniziativa benefica, cioè come beneficenza per sostenere l’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino. La risposta iniziale è positiva: i fan condividono questa iniziativa, i media riportano, e le persone comprano il pandoro per “fare beneficenza". Ma, in realtà, le cose non sono così lineari. Dopo alcune settimane, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) apre un’indagine. L’accusa è pesante: a quanto pare Chiara Ferragni ha presentato una semplice operazione commerciale come se fosse un’iniziativa benefica. Nel post pubblicato sui social, ha lasciato intendere, ha fatto capire che, acquistando quel pandoro griffato, col suo nome e il suo marchio, si contribuiva direttamente a una causa nobile, cioè aiutare l’ospedale Regina Margherita di Torino. Ma la realtà era ben diversa. Una donazione di 50.000 euro all’ospedale, da parte di Balocco, era già stata fatta mesi prima, indipendentemente dalle vendite dei pandori e dai guadagni. Nessuna parte dei soldi spesi da chi acquistava il pandoro sarebbe andata effettivamente all’ospedale. La beneficenza, quindi, non era legata all’acquisto del pandoro. In poche parole: Balocco fa una donazione; Balocco è l’azienda dolciaria, ok? Balocco fa una donazione, fa beneficenza a quest’ospedale, poi lancia un pandoro edizione “Ferragni” e la Ferragni lo pubblicizza come un prodotto da acquistare perché i ricavati andranno in beneficienza. Ma i ricavati non andranno in beneficenza: andranno solo a Balocco e a Ferragni. Infatti, Ferragni ha incassato, secondo l’Antitrust, circa un milione di euro per la promozione. Balocco, allo stesso modo, ha visto aumentare vendite e visibilità. Il prezzo del pandoro marchiato Ferragni era significativamente più alto rispetto a quello del pandoro tradizionale, ma neanche il sovrapprezzo era destinato alla beneficenza. Questo è il cuore del problema: il post di Chiara Ferragni era ambiguo e, volente o nolente, la Ferragni ha ingannato i consumatori facendo leva su un tema delicato come la salute dei bambini per trarre un vantaggio economico personale.

Arriva allora il verdetto dell’Antitrust (nome con cui in Italia facciamo riferimento all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM). Il verdetto è chiaro: si tratta di pubblicità ingannevole. E l’errore della Ferragni non è solo legale, ma anche etico. Chiara Ferragni, da simbolo di potere e imprenditoria femminile, perde credibilità. La vicenda si aggrava ulteriormente quando poi emerge una dinamica simile anche nella promozione di alcune uova di Pasqua griffate, cioè sempre edizione “Ferragni”, in collaborazione con Dolci Preziosi, un’altra azienda dolciaria italiana. Anche in quel caso, il messaggio della Ferragni lasciava intendere che una parte del ricavato sarebbe andata in beneficenza, ma secondo la Procura e le indagini, anche in quel caso, non c’era un legame tra le vendite delle uova di Pasqua e le donazioni di beneficenza.

Le vendite del pandoro e delle uova di Pasqua hanno fatto guadagnare alle aziende della Ferragni oltre 2 milioni di euro. Che poi ha perso poco tempo dopo. Infatti non solo è stata aperta un’indagine per truffa aggravata, per cui il processo di Chiara Ferragni inizierà il 23 settembre 2025, ma nel frattempo, la Ferragni ha dovuto pagare: per il pandoro, ha pagato una multa complessiva di oltre un milione di euro alle autorità e ha raggiunto un accordo per rimborsare simbolicamente i consumatori con 150€ a testa; inoltre ha anche finanziato, con 200.000 euro, un progetto a favore delle donne vittime di violenza. Per le uova di Pasqua, invece, ha raggiunto un accordo con l’Antitrust versando 1.2 milioni di euro a I Bambini delle Fate, un’associazione senza scopo di lucro che si occupa di sostenere economicamente progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo e disabilità. Comunque, complessivamente, tra multe, donazioni e risarcimenti, la vicenda è costata molto alla Ferragni. La sua società, che secondo RaiNews e Il Quotidiano avrebbe registrato nel 2023 ricavi di circa 12 milioni di euro, ha subito un terribile crollo: nel 2024 avrebbe registrato solo un ricavo di 2 milioni di euro, facendo crollare il profilo ricavi di circa 10 milioni in un anno. Nel 2023 dodici milioni, nel 2024 solo due.

Ma il prezzo più alto, forse, l’ha pagato la sua reputazione: i brand hanno iniziato a tirarsi indietro uno dopo l’altro; collaborazioni sospese, progetti cancellati, contratti congelati. Nessuno vuole essere associato a uno scandalo del genere. Il pubblico si sente preso in giro. I media la attaccano, i commentatori la massacrano, i follower iniziano a calare a vista d’occhio. Ogni post è pieno di insulti, critiche, accuse di ipocrisia, incoerenza e falsità. Ferragni prova a metterci una “pezza”, cioè prova a rimediare. Pubblica un video di scuse, dice che non voleva ingannare nessuno, che non tutto era sotto il suo “diretto controllo”, suggerendo che la comunicazione e le campagne sono spesso gestite in collaborazione con il suo team e con le società con cui lavora, non solo da lei. Quindi Chiara non si prende completamente la responsabilità, ma parla piuttosto di un “errore di comunicazione” e di una “mancanza di chiarezza”, come se il problema fosse stato solo tecnico o fraintendibile. In questo video annuncia anche che donerà tanti soldi in beneficenza per riparare al danno, ma ormai è tardi. Quel video viene percepito da molti come una mossa calcolata, fatta solo per salvarsi la faccia. E non funziona.

Ormai Chiara Ferragni è solo l’influencer accusata di aver “strumentalizzato la beneficenza”. In un anno, perde più di un milione di seguaci. Anche la dimensione personale ne risente: la relazione con il marito mostra segni di crisi. I due smettono di apparire insieme, e poco dopo annunciano pubblicamente la separazione. Tra l’altro, con il tempo, viene fuori di tutto: per anni Chiara Ferragni e Fedez hanno condiviso ogni aspetto della loro vita sui social: l’amore, i figli, le case, le vacanze, il lavoro. Si erano costruiti l’immagine della coppia perfetta e affiatata, ma come spesso accade sui social, l’apparenza non sempre coincide con l’essenza. Col tempo è emerso il lato più fragile e umano della loro storia: litigi, lacrime, separazioni, e perfino… tante corna. A quanto pare, infatti i due si sono traditi a vicenda più volte e con più persone. Ma oggi qui non diamo spazio ai gossip. Solo alla verità. Comunque, dopo lo scandalo, Chiara Ferragni ha cercato di correre ai ripari, ma il danno ormai era fatto.

Ad oggi, Chiara Ferragni ha ancora un enorme seguito sui social, è ancora riconosciuta a livello internazionale, e ha comunque i mezzi per reinventarsi. Anche se va detto che, quando si raggiunge il punto più alto del successo e poi si crolla, tornare allo stesso livello di prima è rarissimo, pressoché impossibile. Troppo difficile. La Ferragni non ha semplicemente perso contratti o follower: ha perso credibilità, e nel mondo degli influencer, dove la reputazione è tutto, riottenere la fiducia persa e ricostruire un rapporto con un pubblico deluso è, probabilmente, la cosa più difficile. La tua credibilità, il tuo potere commerciale, la fiducia che il pubblico e i partner commerciali ti danno dipendono interamente dall’immagine che riesci a costruire e, soprattutto, mantenere. Ma questa immagine è fragile: basta un errore, uno scandalo, o anche solo una crisi personale resa pubblica, e rischi di perdere tutto in un attimo. Su internet, poi, la giuria è spietata: una volta che il pubblico ti ha lapidato in piazza, la riabilitazione è un percorso lungo e complicato, e spesso quasi impossibile.

Ad esempio, i brand che hanno abbandonato Chiara Ferragni adesso non torneranno facilmente a fidarsi, o a collaborare di nuovo con lei. E ogni sua nuova mossa ora sarà vista con sospetto, analizzata al microscopio, criticata anche solo per principio. Il mondo degli influencer è spietato e veloce: oggi sei al centro di tutto, domani qualcuno più giovane, più fresco, più furbo o attento, o semplicemente “non compromesso”, prende il tuo posto e ti ruba la scena.

L’episodio di oggi finisce qui. Se ti va, fammi sapere in un commento da dove vieni e se conoscevi o avevi sentito parlare di Chiara Ferragni, per sapere se la sua fama ha raggiunto anche il Paese dove vivi tu. Se ti va, dimmi anche cosa pensi di questa vicenda: secondo te Chiara Ferragni, anche se ha sbagliato, deve essere perdonata dal pubblico o merita questa crisi, merita il crollo del suo impero? Sono molto curiosa di sentire cosa ne pensi. Detto questo, ti ricordo che oltre a commentare l’episodio, su Spotify o sul nostro sito podcastitaliano.com, puoi sostenere il podcast lasciando una recensione, una valutazione di 5 stelle nella pagina principale del podcast, sia su Spotify che su Apple Podcast, o su qualsiasi app o piattaforma usi per ascoltarmi. Una recensione positiva può aiutare tantissimo il podcast. Detto questo, ti ringrazio per l’ascolto e ti saluto: ci sentiamo tra due settimane con un altro episodio. A presto, ciao!

C’è stato un tempo in cui i post di Chiara Ferragni erano ovunque su Instagram: abiti alla moda, viaggi da sogno, eventi esclusivi, una casa lussuosa e una famiglia da copertina. Ogni post sembrava raccontare una vita perfetta, piena di successi e momenti felici. Se non sai chi è Chiara Ferragni, te lo dico subito. È un’imprenditrice digitale, un’influencer e una fashion blogger italiana che detiene un record: è stata una delle prime italiane a superare i 10 milioni di follower su Instagram, diventando un simbolo dell'influencer marketing italiano. Oggi, Chiara Ferragni è il personaggio più seguito su TikTok dagli italiani, ma anche su Instagram, dove la seguono ben 28,5 milioni di seguaci. Chiara Ferragni è diventata famosa a livello internazionale nel 2009, grazie al suo blog “The Blonde Salad”. A quei tempi, il concetto di “influencer” era ancora agli inizi, e Chiara Ferragni fu una delle prime a farlo scoprire all’Italia, trasformando la propria immagine e il proprio stile in un vero e proprio brand. Chiara Ferragni è finita su riviste come Forbes e Vogue, è stata ospite delle fashion week più importanti, è stata testimonial di brand popolarissimi e, nel 2015, la Harvard Business School ha persino analizzato il suo business come caso di studio. Per molte giovani ragazze, Chiara Ferragni rappresenta il sogno contemporaneo: partire da zero, con un’idea in testa e un telefono in mano, e costruirsi una carriera di successo. La Ferragni si è sempre presentata come una figura positiva, motivazionale e trasparente: non era soltanto una delle influencer più seguite d’Italia, era un simbolo del potere dei social, una donna ricca e inattaccabile, capace di trasformare la propria quotidianità in un impero digitale.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Ma qualcosa cambia quando, a causa di uno scandalo, l’impero di Chiara Ferragni crolla all’improvviso: polemiche, indagini, multe salate, brand che prendono le distanze e commenti pieni di odio. L’opinione pubblica inizia a vacillare, a guardare con sospetto quel personaggio che, fino a poco tempo prima, guardava con rispetto e ammirazione.

Io sono Irene e questo è Podcast Italiano, un podcast per chi vuole imparare o migliorare il proprio italiano attraverso contenuti interessanti. In quest’episodio, ti racconto l’ascesa e la caduta di Chiara Ferragni, influencer e imprenditrice digitale, praticamente una delle personalità più conosciute e seguite del web italiano. E poi, attraverso la sua storia, rifletteremo anche sul mondo degli influencer, un mondo che tanto dà e tanto toglie, dove si può diventare icone in un giorno… e cadere nell’oblio in una notte.

Prima di iniziare, però, ti ricordo che anche questo episodio, come tutti gli altri, è accompagnato da una trascrizione arricchita da note lessicali, quindi un glossario, e spiegazioni grammaticali. Questa trascrizione è gratis, e si trova sul nostro sito. Ti lascio il link nelle note dell'episodio, che potrai trovare nell'app che stai usando per ascoltarci, come Spotify, Apple Podcast o qualsiasi app di podcast. Buon ascolto!

Quando Chiara Ferragni apre il suo blog, nel 2009, in Italia non esiste ancora il termine “influencer” e, anche a livello globale, è ancora un concetto in fase embrionale. Nel 2009, infatti, non esisteva ancora neanche Instagram, e i blog erano la forma principale di espressione per chi voleva condividere con il resto del mondo le proprie passioni o opinioni. Oggi gli influencer sono parte di un’industria fatta di sponsorizzazioni, monetizzazione, affiliazioni e collaborazioni. Tutto questo nel 2009 non c’era, e diventare famosi su internet, in Italia, era quasi impossibile: le celebrità italiane erano personaggi televisivi, presentatori, attori e attrici, cantanti; per diventare famosi si doveva passare ancora per la TV, per il cinema o per i giornali. L’Italia non era ancora pronta a concepire la figura dell’influencer come “professionista”. Tuttavia, Chiara Ferragni ha anticipato e, in parte, “creato” questo mercato in Italia: il suo successo è stato il risultato di una combinazione di intuito, tempismo e furbizia.

Ma sarebbe ingenuo pensare che tutto questo sia nato “dal nulla”. Chiara Ferragni, infatti, viene da una famiglia benestante: suo padre è un dentista affermato, sua madre ha lavorato nel mondo della moda e oggi è una scrittrice. Cresciuta in un contesto borghese e stimolante, la Ferragni ha avuto accesso fin da giovanissima a viaggi, tecnologia, ed educazione di qualità, infatti ha studiato all’Università privata Bocconi di Milano, una delle più prestigiose d’Italia. Come puoi immaginare, le sue condizioni di partenza erano estremamente favorevoli: avere tempo, risorse e sicurezza economica le ha permesso di dedicarsi al suo sogno, al suo grande progetto. Quindi possiamo dire che il mito della “self-made woman”, in questo caso, va ridimensionato: la Ferragni ha avuto fiuto e determinazione, ma anche il lusso di poter rischiare dove molti altri, per mancanza di mezzi o possibilità, non avrebbero potuto nemmeno sognare di farlo.

Comunque, facciamo un passo indietro: Chiara apre il suo blog, The Blonde Salad, dove ogni giorno pubblica foto dei suoi outfit, dei suoi look. Pubblica anche foto di viaggi e uscite, consigli sullo shopping e tante altre cose relative alla moda. Diventa rapidamente molto popolare. Quando vede che la sua fama cresce, non si limita più a pubblicare gli outfit del giorno o i consigli su dove fare shopping a Milano: inizia a costruire un’identità di marca. Viene lanciata una linea di moda che porta il suo nome, Chiara Ferragni, rappresentata da un simbolo riconoscibile e inconfondibile: un occhio dalle lunghe ciglia. Inizia a vendere scarpe, borse e felpe del suo brand e il successo è travolgente. Tutto ciò che Chiara Ferragni indossa, promuove o vende, diventa oggetto di desiderio in Italia. Così, non passa molto tempo prima che i grandi brand internazionali inizino a corteggiarla, proponendole collaborazioni, sponsorizzazioni, e campagne pubblicitarie. Chiara non è più solo una ragazza di Cremona che racconta la sua vita online: diventa un vero e proprio fenomeno mediatico, apparendo sulle copertine delle riviste più importanti del settore della moda, come Vogue, Elle e Vanity Fair. E, in poco tempo, in un settore tradizionalmente dominato da stilisti affermati e famosissimi, riesce a inserirsi tra i protagonisti delle sfilate, delle tendenze, e delle scelte dei consumatori. Non è solo invitata agli eventi, è al centro dell’attenzione, viene fotografata, intervistata, richiesta e acclamata: è la prima influencer italiana a ottenere questo tipo di riconoscimento su scala globale.

Così i suoi prodotti arrivano nei negozi di tutto il mondo e, in quegli anni, ogni sua mossa sembra un successo. L’influencer diventa un’imprenditrice e inizia a fatturare moltissimo. Nei primi anni, il brand registra una crescita significativa: nel 2014, le sue attività hanno generato circa 8 milioni di dollari di fatturato. Piano piano inizia a lavorare con marchi di lusso, diventa testimonial di Pantene, Intimissimi, Calzedonia e crea collezioni in collaborazione con vari brand che vanno sold out in poche ore. La sua immagine piace anche oltreoceano: inizia a frequentare gli ambienti hollywoodiani e le fashion week internazionali. Vive tra Milano e Los Angeles, dove compra casa a West Hollywood. Partecipa a eventi mondani esclusivi come il Coachella, il Festival di Cannes e i party di brand come Balmain o Moschino, accanto a star del calibro di Kim Kardashian, Gigi Hadid, Kendall Jenner e Beyoncé.

Nel 2018 sposa il rapper italiano Fedez, con un matrimonio pazzesco a Noto, in Sicilia, seguito da milioni di persone in diretta social. L’unione di Fedez e Ferragni crea una coppia potentissima a livello comunicativo: i “Ferragnez”. Insieme lanciano prodotti, eventi, contenuti condivisi, una serie su Amazon Prime e un’intera narrazione della loro famiglia, tra figli, viaggi, lusso e lavoro. Chiara Ferragni e Fedez hanno scelto fin dall’inizio di condividere gran parte della loro vita privata sui social, trasformando la famiglia in un vero e proprio fenomeno mediatico. Hanno mostrato momenti intimi, quotidiani, e anche i figli, fin da neonati, generando milioni di visualizzazioni ma anche molte critiche. In tanti li hanno accusati e li accusano, tuttora, di aver esposto troppo la loro vita e quella dei loro bambini, mettendo il consenso e la tutela dei minori in secondo piano rispetto alla visibilità e al guadagno.

Comunque, Chiara Ferragni diventa una macchina genera-milioni. Secondo Forbes, nel suo periodo d’oro, Ferragni arriva a guadagnare tra i 50.000 e i 100.000 euro per un singolo post sponsorizzato su Instagram. Le sue società mostrano fatturati in crescita costante, tutti la vogliono, la acclamano ed elogiano come un modello femminile di imprenditoria digitale. Pensa che viene anche invitata a partecipare al Festival di Sanremo nel 2023, come co-conduttrice della prima e dell’ultima serata. Quest’evento è stato probabilmente il momento più alto della sua carriera. Davanti a milioni di persone ha parlato di femminismo, ha indossato abiti simbolici, pieni di significato e letto una lettera toccante alla sé bambina. In quel momento non era solo un’influencer, ma un simbolo, una voce ascoltata da tutti gli italiani. Ahimè, però, proprio da lì, pochi mesi dopo, inizierà il declino. Ma… ci arriviamo piano piano.

Psss, sono Davide e mi inserisco un secondo per parlarti di Italki, la migliore piattaforma online dove trovare insegnanti e tutor per fare lezioni di lingua. Se ascolti questo podcast da tempo probabilmente capisci l’italiano bene o molto bene magari, ma non è detto che tu sappia parlarlo altrettanto bene. Ecco, io ti consiglio di andare su Italki e prenotare la prima lezione: come vedrai è facilissimo e comodissimo. Se passi dal mio link avrai uno sconto speciale: 5 euro su lezioni dal prezzo superiore a 10 euro. Vai nelle note dell'episodio e clicca sul link, usando il codice PODCAST2025.

Torniamo a noi. Al di là dei messaggi femministi a Sanremo, dobbiamo dire che la Ferragni e il suo ex marito, Fedez, sono sempre stati socialmente impegnati. Insieme hanno sostenuto cause importanti, per menzionarne una, il DDL Zan contro l’omotransfobia. Il DDL Zan (Disegno di Legge Zan), dal nome del deputato Alessandro Zan, era una proposta di legge italiana volta a contrastare la discriminazione e la violenza basate su sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e disabilità. L’obiettivo di questa proposta era estendere le tutele già previste dalla legge Mancino (una legge contro il razzismo e l’antisemitismo) anche a queste categorie, introducendo pene più severe per chi commette atti d’odio e discriminazione. La proposta ha però generato un acceso dibattito pubblico e politico. I sostenitori lo vedevano come un passo necessario per una società più inclusiva, per proteggere quelle categorie che, in modo ingiustificato, spesso ancora ricevono odio senza alcun motivo sensato; ma c’era anche chi temeva che questa legge potesse limitare la libertà di espressione, specialmente quella religiosa. Il disegno di legge è stato approvato alla Camera nel 2020, ma è stato bloccato al Senato nel 2021. Chiara Ferragni e Fedez si sono schierati pubblicamente a favore del DDL Zan, usando i social per informare e mobilitare i loro follower, soprattutto i più giovani.

Un’altra cosa da menzionare è che, durante la pandemia, Chiara e Fedez hanno promosso varie raccolte fondi per supportare gli ospedali italiani. Pensa che, in poche ore, raccolgono circa 3 milioni di euro per l’ospedale di San Raffaele a Milano. Questo durante il Covid, ok? Allora l'opinione pubblica li premia: non sono più solo “personaggi social”, ma esempi di come gli influencer possano avere un impatto positivo forte nel mondo reale. Così iniziano ad aumentare le operazioni benefiche da parte della Ferragni, tanto che la beneficenza diventa una sorta di… strumento di marketing.

E qui cade l’asino. Ad un certo punto, nel 2022, Chiara Ferragni decide di legare la sua immagine a un’azienda dolciaria famosissima qui in Italia, la Balocco, per lanciare una versione speciale di un prodotto tradizionale del periodo natalizio: il pandoro. La campagna viene presentata come un’iniziativa benefica, cioè come beneficenza per sostenere l’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino. La risposta iniziale è positiva: i fan condividono questa iniziativa, i media riportano, e le persone comprano il pandoro per “fare beneficenza". Ma, in realtà, le cose non sono così lineari. Dopo alcune settimane, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) apre un’indagine. L’accusa è pesante: a quanto pare Chiara Ferragni ha presentato una semplice operazione commerciale come se fosse un’iniziativa benefica. Nel post pubblicato sui social, ha lasciato intendere, ha fatto capire che, acquistando quel pandoro griffato, col suo nome e il suo marchio, si contribuiva direttamente a una causa nobile, cioè aiutare l’ospedale Regina Margherita di Torino. Ma la realtà era ben diversa. Una donazione di 50.000 euro all’ospedale, da parte di Balocco, era già stata fatta mesi prima, indipendentemente dalle vendite dei pandori e dai guadagni. Nessuna parte dei soldi spesi da chi acquistava il pandoro sarebbe andata effettivamente all’ospedale. La beneficenza, quindi, non era legata all’acquisto del pandoro. In poche parole: Balocco fa una donazione; Balocco è l’azienda dolciaria, ok? Balocco fa una donazione, fa beneficenza a quest’ospedale, poi lancia un pandoro edizione “Ferragni” e la Ferragni lo pubblicizza come un prodotto da acquistare perché i ricavati andranno in beneficienza. Ma i ricavati non andranno in beneficenza: andranno solo a Balocco e a Ferragni. Infatti, Ferragni ha incassato, secondo l’Antitrust, circa un milione di euro per la promozione. Balocco, allo stesso modo, ha visto aumentare vendite e visibilità. Il prezzo del pandoro marchiato Ferragni era significativamente più alto rispetto a quello del pandoro tradizionale, ma neanche il sovrapprezzo era destinato alla beneficenza. Questo è il cuore del problema: il post di Chiara Ferragni era ambiguo e, volente o nolente, la Ferragni ha ingannato i consumatori facendo leva su un tema delicato come la salute dei bambini per trarre un vantaggio economico personale.

Arriva allora il verdetto dell’Antitrust (nome con cui in Italia facciamo riferimento all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, AGCM). Il verdetto è chiaro: si tratta di pubblicità ingannevole. E l’errore della Ferragni non è solo legale, ma anche etico. Chiara Ferragni, da simbolo di potere e imprenditoria femminile, perde credibilità. La vicenda si aggrava ulteriormente quando poi emerge una dinamica simile anche nella promozione di alcune uova di Pasqua griffate, cioè sempre edizione “Ferragni”, in collaborazione con Dolci Preziosi, un’altra azienda dolciaria italiana. Anche in quel caso, il messaggio della Ferragni lasciava intendere che una parte del ricavato sarebbe andata in beneficenza, ma secondo la Procura e le indagini, anche in quel caso, non c’era un legame tra le vendite delle uova di Pasqua e le donazioni di beneficenza.

Le vendite del pandoro e delle uova di Pasqua hanno fatto guadagnare alle aziende della Ferragni oltre 2 milioni di euro. Che poi ha perso poco tempo dopo. Infatti non solo è stata aperta un’indagine per truffa aggravata, per cui il processo di Chiara Ferragni inizierà il 23 settembre 2025, ma nel frattempo, la Ferragni ha dovuto pagare: per il pandoro, ha pagato una multa complessiva di oltre un milione di euro alle autorità e ha raggiunto un accordo per rimborsare simbolicamente i consumatori con 150€ a testa; inoltre ha anche finanziato, con 200.000 euro, un progetto a favore delle donne vittime di violenza. Per le uova di Pasqua, invece, ha raggiunto un accordo con l’Antitrust versando 1.2 milioni di euro a I Bambini delle Fate, un’associazione senza scopo di lucro che si occupa di sostenere economicamente progetti di inclusione sociale per bambini e ragazzi con autismo e disabilità. Comunque, complessivamente, tra multe, donazioni e risarcimenti, la vicenda è costata molto alla Ferragni. La sua società, che secondo RaiNews e Il Quotidiano avrebbe registrato nel 2023 ricavi di circa 12 milioni di euro, ha subito un terribile crollo: nel 2024 avrebbe registrato solo un ricavo di 2 milioni di euro, facendo crollare il profilo ricavi di circa 10 milioni in un anno. Nel 2023 dodici milioni, nel 2024 solo due.

Ma il prezzo più alto, forse, l’ha pagato la sua reputazione: i brand hanno iniziato a tirarsi indietro uno dopo l’altro; collaborazioni sospese, progetti cancellati, contratti congelati. Nessuno vuole essere associato a uno scandalo del genere. Il pubblico si sente preso in giro. I media la attaccano, i commentatori la massacrano, i follower iniziano a calare a vista d’occhio. Ogni post è pieno di insulti, critiche, accuse di ipocrisia, incoerenza e falsità. Ferragni prova a metterci una “pezza”, cioè prova a rimediare. Pubblica un video di scuse, dice che non voleva ingannare nessuno, che non tutto era sotto il suo “diretto controllo”, suggerendo che la comunicazione e le campagne sono spesso gestite in collaborazione con il suo team e con le società con cui lavora, non solo da lei. Quindi Chiara non si prende completamente la responsabilità, ma parla piuttosto di un “errore di comunicazione” e di una “mancanza di chiarezza”, come se il problema fosse stato solo tecnico o fraintendibile. In questo video annuncia anche che donerà tanti soldi in beneficenza per riparare al danno, ma ormai è tardi. Quel video viene percepito da molti come una mossa calcolata, fatta solo per salvarsi la faccia. E non funziona.

Ormai Chiara Ferragni è solo l’influencer accusata di aver “strumentalizzato la beneficenza”. In un anno, perde più di un milione di seguaci. Anche la dimensione personale ne risente: la relazione con il marito mostra segni di crisi. I due smettono di apparire insieme, e poco dopo annunciano pubblicamente la separazione. Tra l’altro, con il tempo, viene fuori di tutto: per anni Chiara Ferragni e Fedez hanno condiviso ogni aspetto della loro vita sui social: l’amore, i figli, le case, le vacanze, il lavoro. Si erano costruiti l’immagine della coppia perfetta e affiatata, ma come spesso accade sui social, l’apparenza non sempre coincide con l’essenza. Col tempo è emerso il lato più fragile e umano della loro storia: litigi, lacrime, separazioni, e perfino… tante corna. A quanto pare, infatti i due si sono traditi a vicenda più volte e con più persone. Ma oggi qui non diamo spazio ai gossip. Solo alla verità. Comunque, dopo lo scandalo, Chiara Ferragni ha cercato di correre ai ripari, ma il danno ormai era fatto.

Ad oggi, Chiara Ferragni ha ancora un enorme seguito sui social, è ancora riconosciuta a livello internazionale, e ha comunque i mezzi per reinventarsi. Anche se va detto che, quando si raggiunge il punto più alto del successo e poi si crolla, tornare allo stesso livello di prima è rarissimo, pressoché impossibile. Troppo difficile. La Ferragni non ha semplicemente perso contratti o follower: ha perso credibilità, e nel mondo degli influencer, dove la reputazione è tutto, riottenere la fiducia persa e ricostruire un rapporto con un pubblico deluso è, probabilmente, la cosa più difficile. La tua credibilità, il tuo potere commerciale, la fiducia che il pubblico e i partner commerciali ti danno dipendono interamente dall’immagine che riesci a costruire e, soprattutto, mantenere. Ma questa immagine è fragile: basta un errore, uno scandalo, o anche solo una crisi personale resa pubblica, e rischi di perdere tutto in un attimo. Su internet, poi, la giuria è spietata: una volta che il pubblico ti ha lapidato in piazza, la riabilitazione è un percorso lungo e complicato, e spesso quasi impossibile.

Ad esempio, i brand che hanno abbandonato Chiara Ferragni adesso non torneranno facilmente a fidarsi, o a collaborare di nuovo con lei. E ogni sua nuova mossa ora sarà vista con sospetto, analizzata al microscopio, criticata anche solo per principio. Il mondo degli influencer è spietato e veloce: oggi sei al centro di tutto, domani qualcuno più giovane, più fresco, più furbo o attento, o semplicemente “non compromesso”, prende il tuo posto e ti ruba la scena.

L’episodio di oggi finisce qui. Se ti va, fammi sapere in un commento da dove vieni e se conoscevi o avevi sentito parlare di Chiara Ferragni, per sapere se la sua fama ha raggiunto anche il Paese dove vivi tu. Se ti va, dimmi anche cosa pensi di questa vicenda: secondo te Chiara Ferragni, anche se ha sbagliato, deve essere perdonata dal pubblico o merita questa crisi, merita il crollo del suo impero? Sono molto curiosa di sentire cosa ne pensi. Detto questo, ti ricordo che oltre a commentare l’episodio, su Spotify o sul nostro sito podcastitaliano.com, puoi sostenere il podcast lasciando una recensione, una valutazione di 5 stelle nella pagina principale del podcast, sia su Spotify che su Apple Podcast, o su qualsiasi app o piattaforma usi per ascoltarmi. Una recensione positiva può aiutare tantissimo il podcast. Detto questo, ti ringrazio per l’ascolto e ti saluto: ci sentiamo tra due settimane con un altro episodio. A presto, ciao!

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