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Che cosa LEGGERE in italiano? 4 romanzi

June 22, 2025

Note e risorse

In questo episodio esploriamo il mondo dei romanzi epistolari italiani e scopriamo perché rappresentano il punto di partenza ideale per chi vuole iniziare a leggere narrativa in italiano.

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Transcription

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Di te che studi l’italiano, una cosa, io, la so con certezza: te la cavi con l’ascolto. Come faccio a saperlo? Beh, perché stai seguendo questo video e probabilmente lo stai capendo abbastanza bene. Ogni volta che segui un video su questo canale, stai facendo pratica di ascolto, di comprensione della lingua orale.

Ma c’è un’altra abilità di comprensione che è importantissimo sviluppare per diventare studenti davvero competenti in una lingua: la lettura. Ed è per questo che ti invito a chiederti: quanto leggo io in italiano? Quanto tempo dedico alla lettura, e cosa leggo? Quali sono i generi che frequento più spesso? L’articolo di giornale? Il saggio? Il racconto? Il romanzo?

Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club

Partiamo da qui: leggere qualsiasi cosa è utile quando si sta imparando una lingua. Persino i commenti sotto ai video YouTube o i messaggi WhatsApp. Abituare il nostro cervello alla parola scritta è importante per molte ragioni. Chiaramente, i libri rappresentano una sfida maggiore per la loro dimensione, ma anche per il tipo di lingua che ci troviamo dentro. E, tra tutti i generi, quello del romanzo è tipicamente il più difficile, più difficile dell’articolo di giornale e del saggio, ed è per questo che lo consiglio a chi ha un livello intermedio-avanzato.

Ah, ho detto romanzo, cioè quel testo narrativo di dimensioni notevoli, cioè di molte pagine, che racconta la storia reale o immaginaria di uno o più personaggi. In italiano si chiama proprio “romanzo” e non “novella”, che invece è un racconto breve. Attenzione a questo falso amico. E se non hai mai letto un romanzo in italiano, potresti chiederti: ma io sono in grado di leggere un intero romanzo in italiano? Ce la faccio? Non sarà troppo difficile per me?

La risposta è… dipende: basta scegliere il romanzo giusto. Leggere un romanzo troppo difficile, per le strutture grammaticali che usa o per il vocabolario che sceglie, può essere un’esperienza frustrante e può avere davvero un effetto scoraggiante. Lo dico per esperienza: più volte mi è capitato di imbarcarmi in letture in lingue straniere troppo difficili per il mio livello in una lingua straniera. Risultato? Dopo 5 o 10 pagine lasci perdere, con un senso di frustrazione: il mio livello forse è meno alto di quello che pensavo.

Ma siccome io non voglio che tu ti scoraggi, al contrario, ho deciso di aiutarti a scegliere, tra i tantissimi romanzi disponibili nel panorama letterario italiano, quelli che possono offrirti un’esperienza non troppo sfidante, non troppo difficile, alla tua portata. Ho deciso di concentrarmi su un genere specifico, quello del romanzo epistolare, e ti spiegherò perché.

Ah, io mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano, un canale per chi impara o ama l’italiano. Attiva i sottotitoli se ne hai bisogno, e ricorda che la trascrizione integrale di quello che dico nel video è sul mio sito. Per questo video ho preparato un PDF che raccoglie i consigli di lettura che ti darò tra un attimo, in questo video, ma anche altri consigli che non includerò in questo video. Ti parlerò di perché leggere questi romanzi nello specifico, ti farò una breve sinossi e includerò anche un assaggio del libro in questione. Puoi scaricare questo PDF con i consigli di lettura al link in descrizione, oppure scansionando questo codice QR. Detto questo, incominciamo!

Ma, prima di tutto, cos’è il romanzo epistolare? Secondo l’Enciclopedia Treccani è un particolare genere di romanzo, la cui struttura narrativa è costituita, totalmente o parzialmente, da lettere. E perché ho scelto proprio questo genere? L’ho scelto perché credo che, rispetto ad altri generi, abbia dei vantaggi per chi si avvicina alla lettura di romanzi in italiano per la prima volta. Questi vantaggi riguardano sia la grammatica che il vocabolario.

Il romanzo epistolare, tra tutti i generi letterari, è infatti quello più vicino alla lingua colloquiale, alla lingua quotidiana. Dal punto di vista della grammatica, il romanzo epistolare, in quanto “scrittura dell’io che si rivolge a un tu”, di una persona che si racconta a un destinatario, ha il vantaggio di avere molti verbi alla prima e seconda persona singolare, “io” o “tu”. Gli studi dei linguisti dimostrano che sono queste le prime forme verbali a essere acquisite dagli studenti di qualsiasi lingua straniera, e quindi anche dell’italiano. Inoltre, la scrittura è spesso al presente, e ciò avviene perché l’autore della lettera esprime emozioni e sentimenti nel momento stesso in cui li prova.

Dal punto di vista del vocabolario, del lessico, il romanzo epistolare ha il vantaggio di pescare nel lessico delle emozioni e delle passioni, di usare quindi parole che uno studente di livello intermedio è probabile che già conosca. E, se non le conosce, è interessante che possa finalmente acquisirle, perché sono molto utili.

Ok, ma passiamo finalmente ai consigli di lettura veri e propri. Ti presenterò brevemente quattro romanzi epistolari italiani del Novecento e del Duemila, proprio perché, per chi impara una lingua, è sicuramente molto più consigliabile iniziare da libri più recenti, con una lingua più simile a quella moderna. Di ogni romanzo ti regalerò una citazione, sia per darti un “assaggio” dello stile della scrittrice o dello scrittore, sia per darti l’occasione di mettere un piede nel suo mondo narrativo, per capire se può interessarti.

Consiglio di lettura n. 1:

Lettera aperta, di Goliarda Sapienza, del 1967

In questo libro Goliarda Sapienza ricostruisce la sua infanzia e la sua adolescenza vissute in Sicilia, a Catania, negli anni Venti e Trenta del Novecento. Goliarda racconta la sua esperienza di crescita all’interno di una famiglia non convenzionale: ha infatti un padre socialista e una madre femminista, che offrono alla bambina prima, e alla ragazza poi, un’educazione laica, libera e rivoluzionaria. Il romanzo contiene i ricordi della casa, della scuola, delle prime esperienze sessuali e delle disillusioni politiche. La lettera di Goliarda, oltre a essere un potente strumento di identità e di memoria, è anche un atto di ribellione contro le costrizioni imposte alle donne, ed è per questo che il romanzo è oggi considerato un classico del femminismo italiano.Ecco come Goliarda si rivolge ai suoi lettori:

Scusate ancora, ma ho bisogno di voi per sbarazzarmi di tutte le cose brutte che ci sono qui dentro. Parlando, dalla reazione di chi ascolta, puoi capire cosa va tenuto e cosa buttato. Ho bisogno di voi per liberarmi di tutte le cose inutili che affollano questa stanza.

Passiamo al consiglio di lettura n. 2:

Caro Michele, di Natalia Ginzburg, del ‘73

Qui la storia si sviluppa attraverso una serie di lettere scambiate tra Michele, un giovane uomo inquieto e idealista, e vari personaggi della sua vita: la madre Adriana, la sorella Angelica, amici e conoscenti. Ambientato tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, il romanzo riflette le tensioni sociali e politiche dell’epoca. Michele, che ha lasciato l’Italia per vivere a Londra, rappresenta una generazione delusa, senza speranze e in cerca di significato, ormai lontana dai valori borghesi della famiglia. La madre, figura centrale, scrive a Michele con un tono affettuoso ma rassegnato, cercando inutilmente di riempire la distanza affettiva che c’è tra di loro. Il romanzo esplora temi come la disgregazione della famiglia, l’impossibilità della comunicazione, la difficoltà del passaggio all’età adulta e il vuoto ideologico del dopoguerra. Leggiamone insieme qualche riga:

Qualche volta, ho nostalgia di voi, cioè di quelli che uso chiamare “i miei”; anche se non siete per niente miei, come io non sono per niente vostro. Ma se venissi, voi mi osservereste, avrei i vostri sguardi fissi su di me. Ora io in questo momento non ho voglia di avere i vostri sguardi su di me.

Consiglio di lettura n. 3:

Lettera a un bambino mai nato, di Oriana Fallaci, 1975

In questa lunga lettera, la protagonista, una donna giovane, indipendente e impegnata nel suo lavoro di giornalista di guerra, parla con il figlio che porta nella pancia, e che ancora non è nato. La gravidanza non è stata desiderata e mette la donna di fronte a una profonda crisi interiore: decidere se tenere il bambino, oppure no. La protagonista riflette sulla responsabilità di mettere al mondo un figlio in un mondo ingiusto, violento e crudele. Leggiamone un breve estratto:

Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io (…). Essere donna (…) è un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata.

Consiglio di lettura n. 4:

Si sta facendo sempre più tardi, di Antonio Tabucchi, del 2016

L'opera si compone, in questo caso, di diciassette lettere scritte da uomini a donne amate, perdute, desiderate o immaginate, e termina con una lettera di risposta femminile. Il romanzo quindi si costruisce come un mosaico di voci maschili che cercano, ognuna a suo modo, di fare i conti con l’amore ed elaborare la perdita. Il titolo, tratto da un verso del poeta Eliot, evoca il tempo che scorre inesorabile, la fine dei sentimenti, l’urgenza di parlare, di dire, prima che sia troppo tardi. Leggiamone un piccolo brano:

(…) per addormentarmi penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda.

Voglio salutarti con una frase di Umberto Eco sull’importanza della lettura:

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro.

E quindi, se io fossi in te, sceglierei di vivere non 70 ma 5000 anni, e quindi di leggere, magari, 5000 libri: alcuni di questi, anche in italiano. Ora, fammi sapere nei commenti: hai mai letto libri e romanzi, nello specifico, in italiano? Se sì, quali romanzi hai letto? Quali romanzi consiglieresti ad altri studenti e perché? E quali romanzi, o quali libri, in generale, sono alla portata di uno studente di livello intermedio? Scrivilo qui sotto, in modo da motivare altri studenti a leggere un libro. È un’epoca in cui leggiamo molto poco, ma leggere è una delle cose più utili e più importanti da fare per imparare una lingua e per migliorarla, anche. Ora, se ti interessa un PDF con una lista di altri romanzi che puoi leggere, lo trovi sotto, in descrizione, oppure scansionando questo codice QR. Ci vediamo nel prossimo video!

Di te che studi l’italiano, una cosa, io, la so con certezza: te la cavi con l’ascolto. Come faccio a saperlo? Beh, perché stai seguendo questo video e probabilmente lo stai capendo abbastanza bene. Ogni volta che segui un video su questo canale, stai facendo pratica di ascolto, di comprensione della lingua orale.

Ma c’è un’altra abilità di comprensione che è importantissimo sviluppare per diventare studenti davvero competenti in una lingua: la lettura. Ed è per questo che ti invito a chiederti: quanto leggo io in italiano? Quanto tempo dedico alla lettura, e cosa leggo? Quali sono i generi che frequento più spesso? L’articolo di giornale? Il saggio? Il racconto? Il romanzo?

Trascrizione e glossario sul Podcast Italiano Club

Partiamo da qui: leggere qualsiasi cosa è utile quando si sta imparando una lingua. Persino i commenti sotto ai video YouTube o i messaggi WhatsApp. Abituare il nostro cervello alla parola scritta è importante per molte ragioni. Chiaramente, i libri rappresentano una sfida maggiore per la loro dimensione, ma anche per il tipo di lingua che ci troviamo dentro. E, tra tutti i generi, quello del romanzo è tipicamente il più difficile, più difficile dell’articolo di giornale e del saggio, ed è per questo che lo consiglio a chi ha un livello intermedio-avanzato.

Ah, ho detto romanzo, cioè quel testo narrativo di dimensioni notevoli, cioè di molte pagine, che racconta la storia reale o immaginaria di uno o più personaggi. In italiano si chiama proprio “romanzo” e non “novella”, che invece è un racconto breve. Attenzione a questo falso amico. E se non hai mai letto un romanzo in italiano, potresti chiederti: ma io sono in grado di leggere un intero romanzo in italiano? Ce la faccio? Non sarà troppo difficile per me?

La risposta è… dipende: basta scegliere il romanzo giusto. Leggere un romanzo troppo difficile, per le strutture grammaticali che usa o per il vocabolario che sceglie, può essere un’esperienza frustrante e può avere davvero un effetto scoraggiante. Lo dico per esperienza: più volte mi è capitato di imbarcarmi in letture in lingue straniere troppo difficili per il mio livello in una lingua straniera. Risultato? Dopo 5 o 10 pagine lasci perdere, con un senso di frustrazione: il mio livello forse è meno alto di quello che pensavo.

Ma siccome io non voglio che tu ti scoraggi, al contrario, ho deciso di aiutarti a scegliere, tra i tantissimi romanzi disponibili nel panorama letterario italiano, quelli che possono offrirti un’esperienza non troppo sfidante, non troppo difficile, alla tua portata. Ho deciso di concentrarmi su un genere specifico, quello del romanzo epistolare, e ti spiegherò perché.

Ah, io mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano, un canale per chi impara o ama l’italiano. Attiva i sottotitoli se ne hai bisogno, e ricorda che la trascrizione integrale di quello che dico nel video è sul mio sito. Per questo video ho preparato un PDF che raccoglie i consigli di lettura che ti darò tra un attimo, in questo video, ma anche altri consigli che non includerò in questo video. Ti parlerò di perché leggere questi romanzi nello specifico, ti farò una breve sinossi e includerò anche un assaggio del libro in questione. Puoi scaricare questo PDF con i consigli di lettura al link in descrizione, oppure scansionando questo codice QR. Detto questo, incominciamo!

Ma, prima di tutto, cos’è il romanzo epistolare? Secondo l’Enciclopedia Treccani è un particolare genere di romanzo, la cui struttura narrativa è costituita, totalmente o parzialmente, da lettere. E perché ho scelto proprio questo genere? L’ho scelto perché credo che, rispetto ad altri generi, abbia dei vantaggi per chi si avvicina alla lettura di romanzi in italiano per la prima volta. Questi vantaggi riguardano sia la grammatica che il vocabolario.

Il romanzo epistolare, tra tutti i generi letterari, è infatti quello più vicino alla lingua colloquiale, alla lingua quotidiana. Dal punto di vista della grammatica, il romanzo epistolare, in quanto “scrittura dell’io che si rivolge a un tu”, di una persona che si racconta a un destinatario, ha il vantaggio di avere molti verbi alla prima e seconda persona singolare, “io” o “tu”. Gli studi dei linguisti dimostrano che sono queste le prime forme verbali a essere acquisite dagli studenti di qualsiasi lingua straniera, e quindi anche dell’italiano. Inoltre, la scrittura è spesso al presente, e ciò avviene perché l’autore della lettera esprime emozioni e sentimenti nel momento stesso in cui li prova.

Dal punto di vista del vocabolario, del lessico, il romanzo epistolare ha il vantaggio di pescare nel lessico delle emozioni e delle passioni, di usare quindi parole che uno studente di livello intermedio è probabile che già conosca. E, se non le conosce, è interessante che possa finalmente acquisirle, perché sono molto utili.

Ok, ma passiamo finalmente ai consigli di lettura veri e propri. Ti presenterò brevemente quattro romanzi epistolari italiani del Novecento e del Duemila, proprio perché, per chi impara una lingua, è sicuramente molto più consigliabile iniziare da libri più recenti, con una lingua più simile a quella moderna. Di ogni romanzo ti regalerò una citazione, sia per darti un “assaggio” dello stile della scrittrice o dello scrittore, sia per darti l’occasione di mettere un piede nel suo mondo narrativo, per capire se può interessarti.

Consiglio di lettura n. 1:

Lettera aperta, di Goliarda Sapienza, del 1967

In questo libro Goliarda Sapienza ricostruisce la sua infanzia e la sua adolescenza vissute in Sicilia, a Catania, negli anni Venti e Trenta del Novecento. Goliarda racconta la sua esperienza di crescita all’interno di una famiglia non convenzionale: ha infatti un padre socialista e una madre femminista, che offrono alla bambina prima, e alla ragazza poi, un’educazione laica, libera e rivoluzionaria. Il romanzo contiene i ricordi della casa, della scuola, delle prime esperienze sessuali e delle disillusioni politiche. La lettera di Goliarda, oltre a essere un potente strumento di identità e di memoria, è anche un atto di ribellione contro le costrizioni imposte alle donne, ed è per questo che il romanzo è oggi considerato un classico del femminismo italiano.Ecco come Goliarda si rivolge ai suoi lettori:

Scusate ancora, ma ho bisogno di voi per sbarazzarmi di tutte le cose brutte che ci sono qui dentro. Parlando, dalla reazione di chi ascolta, puoi capire cosa va tenuto e cosa buttato. Ho bisogno di voi per liberarmi di tutte le cose inutili che affollano questa stanza.

Passiamo al consiglio di lettura n. 2:

Caro Michele, di Natalia Ginzburg, del ‘73

Qui la storia si sviluppa attraverso una serie di lettere scambiate tra Michele, un giovane uomo inquieto e idealista, e vari personaggi della sua vita: la madre Adriana, la sorella Angelica, amici e conoscenti. Ambientato tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, il romanzo riflette le tensioni sociali e politiche dell’epoca. Michele, che ha lasciato l’Italia per vivere a Londra, rappresenta una generazione delusa, senza speranze e in cerca di significato, ormai lontana dai valori borghesi della famiglia. La madre, figura centrale, scrive a Michele con un tono affettuoso ma rassegnato, cercando inutilmente di riempire la distanza affettiva che c’è tra di loro. Il romanzo esplora temi come la disgregazione della famiglia, l’impossibilità della comunicazione, la difficoltà del passaggio all’età adulta e il vuoto ideologico del dopoguerra. Leggiamone insieme qualche riga:

Qualche volta, ho nostalgia di voi, cioè di quelli che uso chiamare “i miei”; anche se non siete per niente miei, come io non sono per niente vostro. Ma se venissi, voi mi osservereste, avrei i vostri sguardi fissi su di me. Ora io in questo momento non ho voglia di avere i vostri sguardi su di me.

Consiglio di lettura n. 3:

Lettera a un bambino mai nato, di Oriana Fallaci, 1975

In questa lunga lettera, la protagonista, una donna giovane, indipendente e impegnata nel suo lavoro di giornalista di guerra, parla con il figlio che porta nella pancia, e che ancora non è nato. La gravidanza non è stata desiderata e mette la donna di fronte a una profonda crisi interiore: decidere se tenere il bambino, oppure no. La protagonista riflette sulla responsabilità di mettere al mondo un figlio in un mondo ingiusto, violento e crudele. Leggiamone un breve estratto:

Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io (…). Essere donna (…) è un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esistesse potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c’è un’intelligenza che chiede d’essere ascoltata.

Consiglio di lettura n. 4:

Si sta facendo sempre più tardi, di Antonio Tabucchi, del 2016

L'opera si compone, in questo caso, di diciassette lettere scritte da uomini a donne amate, perdute, desiderate o immaginate, e termina con una lettera di risposta femminile. Il romanzo quindi si costruisce come un mosaico di voci maschili che cercano, ognuna a suo modo, di fare i conti con l’amore ed elaborare la perdita. Il titolo, tratto da un verso del poeta Eliot, evoca il tempo che scorre inesorabile, la fine dei sentimenti, l’urgenza di parlare, di dire, prima che sia troppo tardi. Leggiamone un piccolo brano:

(…) per addormentarmi penso che ti scriverei che non sapevo che il tempo non aspetta, davvero non lo sapevo, non si pensa mai che il tempo è fatto di gocce, e basta una goccia in più perché il liquido si sparga per terra e si allarghi a macchia e si perda.

Voglio salutarti con una frase di Umberto Eco sull’importanza della lettura:

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro.

E quindi, se io fossi in te, sceglierei di vivere non 70 ma 5000 anni, e quindi di leggere, magari, 5000 libri: alcuni di questi, anche in italiano. Ora, fammi sapere nei commenti: hai mai letto libri e romanzi, nello specifico, in italiano? Se sì, quali romanzi hai letto? Quali romanzi consiglieresti ad altri studenti e perché? E quali romanzi, o quali libri, in generale, sono alla portata di uno studente di livello intermedio? Scrivilo qui sotto, in modo da motivare altri studenti a leggere un libro. È un’epoca in cui leggiamo molto poco, ma leggere è una delle cose più utili e più importanti da fare per imparare una lingua e per migliorarla, anche. Ora, se ti interessa un PDF con una lista di altri romanzi che puoi leggere, lo trovi sotto, in descrizione, oppure scansionando questo codice QR. Ci vediamo nel prossimo video!

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