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Tre luoghi insoliti italiani che non hai il coraggio di visitare

Principiante
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82

August 7, 2025

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Note e risorse

In questo episodio facciamo un viaggio alternativo nel centro Italia alla scoperta di tre luoghi davvero particolari: la misteriosa Cripta dei Frati Cappuccini a Roma, il suggestivo Giardino dei Mostri di Bomarzo e il magico Giardino dei Tarocchi in Toscana.

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Trascription

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Ciao e benvenuto, o benvenuta, su Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po' di italiano e vuole fare progressi. Io sono Irene e oggi, insieme, faremo un piccolo viaggio in Italia. Nello specifico, nel centro Italia: sarà un viaggio di 3 tappe, due nel Lazio e una in Toscana. Non sarà il classico viaggio italiano: non visiteremo, metaforicamente parlando, posti italiani famosi. Piuttosto, ti parlerò di 3 luoghi davvero particolari che puoi visitare in Italia.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Insomma, faremo un viaggio alternativo alla classica vacanza italiana. Quindi, se sei una persona curiosa, e se ti piace scoprire cose nuove, un po’ fuori dal comunerimani con me. Comunque, prima di cominciare, ti ricordo che puoi trovare la trascrizione con il glossario di questo episodio sul sito podcastitaliano.com. Sia il glossario che la trascrizione sono gratis e molto utili, perché ti aiutano a seguire il podcast senza difficoltà. Nel glossario, poi, trovi tutte le parole più difficili che ho usato, spiegate in italiano e tradotte in inglese: questo ti aiuterà a imparare parole ed espressioni nuove senza sforzo. Io ti consiglio di ascoltare il podcast mentre leggi la trascrizione: vedrai che capire l’italiano sembrerà molto più facile!

Detto questo, siamo pronti: buon viaggio.

Allora, visto che io sono romana, cioè sono di Roma, partiamo proprio dalla mia città. A via Vittorio Veneto 27, sotto la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, si nasconde uno dei luoghi più strani e suggestivi di Roma: la Cripta dei Frati Cappuccini. Attenzione: i frati Cappuccini non sono frati che bevono il cappuccino, ma sono un tipo di frati francescani. I frati cappuccini si chiamano così per via del cappuccio che faceva parte del loro abito, un saio marrone. Questo cappuccio, più lungo e appuntito rispetto a quello di altri ordini religiosi, era il loro tratto distintivo, la caratteristica che negli anni ha portato la gente a chiamarli "Cappuccini". Ok?

Quindi, torniamo alla Cripta dei Frati Cappuccini: questo è uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti della città. Non è una cripta come le altre: qui non si trovano solo tombe o semplici lapidi, ma vere e proprie decorazioni fatte con ossa umane.

Ma arriviamoci piano piano: questo spazio è un museo, quindi c’è un percorso da fare. Il museo termina con delle cappelle sotterranee. E queste cappelle sono degli ossari, cioè delle stanze dove si trovano le ossa dei defunti, dei morti. Infatti queste cappelle sono decorate con teschi e ossa di vario genere, come femori, costole e altre ossa, disposte in forme artistiche come farfalle, fiori, lampadari, bilance e clessidre. In tutto, sono state usate le ossa di oltre 3.700 frati cappuccini che vivevano nel convento nei secoli passati.

Alcuni scheletri sono ancora intatti e indossano il tipico abito marrone dell’ordine francescano. Secondo la tradizione, è stato proprio un frate cappuccino francese a ideare questo progetto. L’idea non è di spaventare le persone, ma di farle riflettere sulla morte, sulla brevità della vita e sull’importanza della spiritualità. Questa cripta ha uno scopo: cioè ricordare a chi la visita che la vita è breve e che bisogna vivere con saggezza.

Io ho visitato questa cripta e posso dire che è davvero un luogo che lascia senza parole. Mi sembra che si possano scattare fotografie, forse senza flash, ma comunque è sempre un luogo sacro quindi è importante rispettare il silenzio e la spiritualità del posto. La cosa più suggestiva, secondo me, è che all'entrata, all’ingresso, c’è un’iscrizione, che dice “quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”. Un’iscrizione che serve a ricordare che il nostro corpo è qualcosa di temporaneo. Che cenere eravamo e che cenere torneremo ad essere. Vabbè, intanto, non ci pensiamo, eh? E continuiamo con la prossima tappa del nostro viaggio.

Rimaniamo nel Lazio, e andiamo a nord di Roma, a Viterbo, in un paesino che si chiama Bomarzo. Qui si trova un altro luogo molto particolare e un po’ misterioso: il Giardino dei Mostri, anche detto Sacro Bosco.

Si tratta di un parco molto grande, pieno di statue strane, gigantesche, alcune anche un po’ spaventose. Sono statue in peperino, una roccia magmatica, che raffigurano esseri mitologici come draghi, e sirene, ma anche divinità e mostri. È il posto perfetto per chi ama la natura ma anche l’arte, e per chi ha tanta fantasia e immaginazione.

Tanto tempo fa, nel 1500, un principe che si chiamava Pier Francesco Orsini, ha deciso di costruire un giardino speciale vicino alla sua casa, per ricordare sua moglie Giulia, che era morta da poco. Nel giardino, qui e lì, si trovano statue gigantesche di mostri e animali; alcune sono particolarmente grottesche, altre meno. Allora la domanda sorge spontanea: perché un giardino che serve a ricordare la persona che amiamo e che non c’è più è pieno di mostri e creature spaventose? Beh, la risposta è scritta su una colonna del giardino: “solo per sfogare il cuore”. Il principe ha ideato questo giardino per esprimere il suo dolore. Per dare forma ai suoi demoni.

Per tanto tempo, dopo la morte del principe, il giardino è stato dimenticato e abbandonato. Ma nel 1900, una coppia, Giancarlo e Tina Bettini, lo ha restaurato e  riportato in vita. Anche il famoso artista Salvador Dalí lo ha visitato e ha detto che è un posto davvero speciale, unico al mondo.

E io sono d’accordo. Una delle attrazioni più incredibili del giardino è senza dubbio la casetta pendente. Si chiama “pendente” perché è costruita inclinata, e quando ci entri ti sembra che la casa stia per crollare. Ma non crolla, ovviamente, è sicura. Solo che il pavimento e le pareti creano quest’illusione: fanno credere al cervello che qualcosa non va, che ci stiamo muovendo, che stiamo scivolando, che stiamo per perdere l’equilibrio. Probabilmente è stata costruita così per sorprendere, per confondere e far divertire chi la visita. Secondo me è una delle attrazioni più pazze e geniali del Parco dei Mostri. Trovi una foto fra le note, nella trascrizione. Il giardino di Bomarzo è sicuramente un posto da visitare.

E molto simile a questo parco è un altro luogo speciale che si trova, però, in Toscana. Fra le dolci colline della Maremma, vicino al borgo di Capalbio, infatti, esiste un luogo pazzesco. Sto parlando del Giardino dei Tarocchi. Si tratta di un parco-scultoreo, cioè un parco in cui si trovano delle sculture, composto da 22 sculture giganti ispirate ai Tarocchi. Alcune di queste sculture sono alte 15 metri, e altre sono addirittura abitabili, come delle case. Hanno proprio delle stanze che si possono visitare. Pensa che l’artista che ha creato questo museo a cielo aperto ha vissuto dentro una delle sculture durante i lavori!

Come abbiamo detto, le sculture rappresentano le carte dei tarocchi, come il Mago, la Papessa, la Morte, la Luna e altre ancora. Per entrare nel Giardino, si passa da un grande muro con un’apertura rotonda, che rappresenta il confine tra il mondo normale e il mondo magico del giardino. Appena si entra, c’è una piazza con una fontana e due grandi statue: la Papessa e il Mago. Qui inizia il percorso. Tutto intorno ci sono alberi, panchine e tante sculture colorate. Le strade nel Giardino non sono solo da camminare, ma anche da leggere. Infatti, sopra il cemento, l’artista ha scritto dei pensieri e ha fatto dei disegni. È come leggere un diario, un libro, mentre si cammina.

Nel giardino, oltre alle varie statue, c’è anche un grande castello chiamato Castello dell’Imperatore. Sembra un piccolo villaggio con torri e colonne. Vicino al castello c’è la statua più importante: l’Imperatrice. È una scultura molto grande, gigante, che rappresenta una figura femminile con dei seni giganti. Questa statua non solo è bellissima, perché è coloratissima, ma è incredibile: perché non è solo una statua, ma anche una casa. Infatti, a quanto pare, l’artista ha vissuto proprio in questa statua mentre lavorava al giardino: all’interno di questa struttura ci sono una cucina, una camera da letto e uno studio. Le stanze si trovano all’interno dei seni della figura. Non è incredibile?

C’è anche una piccola cappella chiamata Temperanza, fatta di specchi e fiori di ceramica. Dentro c’è una Madonna e alcune fotografie di amici dell’artista. In un’altra zona, più nascosta e selvaggia, ci sono tante altre statue: la Morte, su un cavallo blu; il Diavolo, con un corpo colorato e ali di pipistrello; e il Mondo, una sfera che gira ogni 43 secondi e riflette la luce. Infine, c’è la statua della Forza. Mostra una donna che tiene fermo un drago. Rappresenta una forza calma, controllata, disciplinata, una forza interiore. Una cosa che mi piace tantissimo è che, per volontà dell'artista, nel Giardino dei Tarocchi non si fanno visite guidate, perché chi visita questo luogo deve poter interpretare come vuole, come desidera, le sculture e le statue. Dipende tutto dalla tua prospettiva, dalle emozioni che senti. Inutile dire che è un posto che secondo me vale davvero la pena visitare: è unico, ricorda molto Park Güell a Barcellona.

E qui, in Toscana, si conclude il nostro viaggio di tre tappe. Tappe che non sono solo luoghi su una mappa, ma vere e proprie esperienze da fare. Tra l’altro sono tre posti abbastanza vicini fra loro, quindi non devi fare grandi spostamenti per visitarli tutti e tre. Sicuramente sono posti che ci dimostrano anche che, lontano dai musei o dalle grandi città, l’Italia è piena di luoghi sorprendenti, anche se poco conosciuti dai turisti. Adesso voglio sapere quale dei tre luoghi ti interessa di più. Fammelo sapere con un commento. E dimmi anche se c’è qualcosa di simile nel tuo Paese. Se ti è piaciuto questo episodio, per favore, condividilo con qualcuno che ama l’Italia. E se, in generale, ti piace Podcast Italiano Principiante, valuta positivamente il podcast su Spotify o sulle applicazioni che usi per ascoltarci. Io ti saluto, grazie per l’ascolto. Alla prossima, ciao!

Ciao e benvenuto, o benvenuta, su Podcast Italiano Principiante, un podcast per chi sa un po' di italiano e vuole fare progressi. Io sono Irene e oggi, insieme, faremo un piccolo viaggio in Italia. Nello specifico, nel centro Italia: sarà un viaggio di 3 tappe, due nel Lazio e una in Toscana. Non sarà il classico viaggio italiano: non visiteremo, metaforicamente parlando, posti italiani famosi. Piuttosto, ti parlerò di 3 luoghi davvero particolari che puoi visitare in Italia.

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Trascrizione interattiva dell'episodio

Insomma, faremo un viaggio alternativo alla classica vacanza italiana. Quindi, se sei una persona curiosa, e se ti piace scoprire cose nuove, un po’ fuori dal comunerimani con me. Comunque, prima di cominciare, ti ricordo che puoi trovare la trascrizione con il glossario di questo episodio sul sito podcastitaliano.com. Sia il glossario che la trascrizione sono gratis e molto utili, perché ti aiutano a seguire il podcast senza difficoltà. Nel glossario, poi, trovi tutte le parole più difficili che ho usato, spiegate in italiano e tradotte in inglese: questo ti aiuterà a imparare parole ed espressioni nuove senza sforzo. Io ti consiglio di ascoltare il podcast mentre leggi la trascrizione: vedrai che capire l’italiano sembrerà molto più facile!

Detto questo, siamo pronti: buon viaggio.

Allora, visto che io sono romana, cioè sono di Roma, partiamo proprio dalla mia città. A via Vittorio Veneto 27, sotto la chiesa di Santa Maria della Concezione dei Cappuccini, si nasconde uno dei luoghi più strani e suggestivi di Roma: la Cripta dei Frati Cappuccini. Attenzione: i frati Cappuccini non sono frati che bevono il cappuccino, ma sono un tipo di frati francescani. I frati cappuccini si chiamano così per via del cappuccio che faceva parte del loro abito, un saio marrone. Questo cappuccio, più lungo e appuntito rispetto a quello di altri ordini religiosi, era il loro tratto distintivo, la caratteristica che negli anni ha portato la gente a chiamarli "Cappuccini". Ok?

Quindi, torniamo alla Cripta dei Frati Cappuccini: questo è uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti della città. Non è una cripta come le altre: qui non si trovano solo tombe o semplici lapidi, ma vere e proprie decorazioni fatte con ossa umane.

Ma arriviamoci piano piano: questo spazio è un museo, quindi c’è un percorso da fare. Il museo termina con delle cappelle sotterranee. E queste cappelle sono degli ossari, cioè delle stanze dove si trovano le ossa dei defunti, dei morti. Infatti queste cappelle sono decorate con teschi e ossa di vario genere, come femori, costole e altre ossa, disposte in forme artistiche come farfalle, fiori, lampadari, bilance e clessidre. In tutto, sono state usate le ossa di oltre 3.700 frati cappuccini che vivevano nel convento nei secoli passati.

Alcuni scheletri sono ancora intatti e indossano il tipico abito marrone dell’ordine francescano. Secondo la tradizione, è stato proprio un frate cappuccino francese a ideare questo progetto. L’idea non è di spaventare le persone, ma di farle riflettere sulla morte, sulla brevità della vita e sull’importanza della spiritualità. Questa cripta ha uno scopo: cioè ricordare a chi la visita che la vita è breve e che bisogna vivere con saggezza.

Io ho visitato questa cripta e posso dire che è davvero un luogo che lascia senza parole. Mi sembra che si possano scattare fotografie, forse senza flash, ma comunque è sempre un luogo sacro quindi è importante rispettare il silenzio e la spiritualità del posto. La cosa più suggestiva, secondo me, è che all'entrata, all’ingresso, c’è un’iscrizione, che dice “quello che voi siete noi eravamo; quello che noi siamo voi sarete”. Un’iscrizione che serve a ricordare che il nostro corpo è qualcosa di temporaneo. Che cenere eravamo e che cenere torneremo ad essere. Vabbè, intanto, non ci pensiamo, eh? E continuiamo con la prossima tappa del nostro viaggio.

Rimaniamo nel Lazio, e andiamo a nord di Roma, a Viterbo, in un paesino che si chiama Bomarzo. Qui si trova un altro luogo molto particolare e un po’ misterioso: il Giardino dei Mostri, anche detto Sacro Bosco.

Si tratta di un parco molto grande, pieno di statue strane, gigantesche, alcune anche un po’ spaventose. Sono statue in peperino, una roccia magmatica, che raffigurano esseri mitologici come draghi, e sirene, ma anche divinità e mostri. È il posto perfetto per chi ama la natura ma anche l’arte, e per chi ha tanta fantasia e immaginazione.

Tanto tempo fa, nel 1500, un principe che si chiamava Pier Francesco Orsini, ha deciso di costruire un giardino speciale vicino alla sua casa, per ricordare sua moglie Giulia, che era morta da poco. Nel giardino, qui e lì, si trovano statue gigantesche di mostri e animali; alcune sono particolarmente grottesche, altre meno. Allora la domanda sorge spontanea: perché un giardino che serve a ricordare la persona che amiamo e che non c’è più è pieno di mostri e creature spaventose? Beh, la risposta è scritta su una colonna del giardino: “solo per sfogare il cuore”. Il principe ha ideato questo giardino per esprimere il suo dolore. Per dare forma ai suoi demoni.

Per tanto tempo, dopo la morte del principe, il giardino è stato dimenticato e abbandonato. Ma nel 1900, una coppia, Giancarlo e Tina Bettini, lo ha restaurato e  riportato in vita. Anche il famoso artista Salvador Dalí lo ha visitato e ha detto che è un posto davvero speciale, unico al mondo.

E io sono d’accordo. Una delle attrazioni più incredibili del giardino è senza dubbio la casetta pendente. Si chiama “pendente” perché è costruita inclinata, e quando ci entri ti sembra che la casa stia per crollare. Ma non crolla, ovviamente, è sicura. Solo che il pavimento e le pareti creano quest’illusione: fanno credere al cervello che qualcosa non va, che ci stiamo muovendo, che stiamo scivolando, che stiamo per perdere l’equilibrio. Probabilmente è stata costruita così per sorprendere, per confondere e far divertire chi la visita. Secondo me è una delle attrazioni più pazze e geniali del Parco dei Mostri. Trovi una foto fra le note, nella trascrizione. Il giardino di Bomarzo è sicuramente un posto da visitare.

E molto simile a questo parco è un altro luogo speciale che si trova, però, in Toscana. Fra le dolci colline della Maremma, vicino al borgo di Capalbio, infatti, esiste un luogo pazzesco. Sto parlando del Giardino dei Tarocchi. Si tratta di un parco-scultoreo, cioè un parco in cui si trovano delle sculture, composto da 22 sculture giganti ispirate ai Tarocchi. Alcune di queste sculture sono alte 15 metri, e altre sono addirittura abitabili, come delle case. Hanno proprio delle stanze che si possono visitare. Pensa che l’artista che ha creato questo museo a cielo aperto ha vissuto dentro una delle sculture durante i lavori!

Come abbiamo detto, le sculture rappresentano le carte dei tarocchi, come il Mago, la Papessa, la Morte, la Luna e altre ancora. Per entrare nel Giardino, si passa da un grande muro con un’apertura rotonda, che rappresenta il confine tra il mondo normale e il mondo magico del giardino. Appena si entra, c’è una piazza con una fontana e due grandi statue: la Papessa e il Mago. Qui inizia il percorso. Tutto intorno ci sono alberi, panchine e tante sculture colorate. Le strade nel Giardino non sono solo da camminare, ma anche da leggere. Infatti, sopra il cemento, l’artista ha scritto dei pensieri e ha fatto dei disegni. È come leggere un diario, un libro, mentre si cammina.

Nel giardino, oltre alle varie statue, c’è anche un grande castello chiamato Castello dell’Imperatore. Sembra un piccolo villaggio con torri e colonne. Vicino al castello c’è la statua più importante: l’Imperatrice. È una scultura molto grande, gigante, che rappresenta una figura femminile con dei seni giganti. Questa statua non solo è bellissima, perché è coloratissima, ma è incredibile: perché non è solo una statua, ma anche una casa. Infatti, a quanto pare, l’artista ha vissuto proprio in questa statua mentre lavorava al giardino: all’interno di questa struttura ci sono una cucina, una camera da letto e uno studio. Le stanze si trovano all’interno dei seni della figura. Non è incredibile?

C’è anche una piccola cappella chiamata Temperanza, fatta di specchi e fiori di ceramica. Dentro c’è una Madonna e alcune fotografie di amici dell’artista. In un’altra zona, più nascosta e selvaggia, ci sono tante altre statue: la Morte, su un cavallo blu; il Diavolo, con un corpo colorato e ali di pipistrello; e il Mondo, una sfera che gira ogni 43 secondi e riflette la luce. Infine, c’è la statua della Forza. Mostra una donna che tiene fermo un drago. Rappresenta una forza calma, controllata, disciplinata, una forza interiore. Una cosa che mi piace tantissimo è che, per volontà dell'artista, nel Giardino dei Tarocchi non si fanno visite guidate, perché chi visita questo luogo deve poter interpretare come vuole, come desidera, le sculture e le statue. Dipende tutto dalla tua prospettiva, dalle emozioni che senti. Inutile dire che è un posto che secondo me vale davvero la pena visitare: è unico, ricorda molto Park Güell a Barcellona.

E qui, in Toscana, si conclude il nostro viaggio di tre tappe. Tappe che non sono solo luoghi su una mappa, ma vere e proprie esperienze da fare. Tra l’altro sono tre posti abbastanza vicini fra loro, quindi non devi fare grandi spostamenti per visitarli tutti e tre. Sicuramente sono posti che ci dimostrano anche che, lontano dai musei o dalle grandi città, l’Italia è piena di luoghi sorprendenti, anche se poco conosciuti dai turisti. Adesso voglio sapere quale dei tre luoghi ti interessa di più. Fammelo sapere con un commento. E dimmi anche se c’è qualcosa di simile nel tuo Paese. Se ti è piaciuto questo episodio, per favore, condividilo con qualcuno che ama l’Italia. E se, in generale, ti piace Podcast Italiano Principiante, valuta positivamente il podcast su Spotify o sulle applicazioni che usi per ascoltarci. Io ti saluto, grazie per l’ascolto. Alla prossima, ciao!

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